NON E’ DERBY SENZA RIVALI… NON E’ CALCIO SENZA ULTRAS! |
TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°22 |
C’eravamo immaginati tutto, perfino questo controllo asfissiante, questo non poter essere dove vorresti e dovresti essere per tua natura, in trasferta, a maggior ragione, in certe trasferte. Si, ce lo siamo immaginati ed era tanto tempo fa: gridavamo che questa repressione sarebbe andata avanti e così è stato; viverlo però, è davvero dura, è un'altra cosa, sembra surreale. Teramo – Chieti senza ospiti e quante altre ancora, di partite vere, senza una tifoseria di fronte! Partite come queste, ai tempi belli, ti scaldavano per una settimana, ti regalavano la voglia di stare insieme: la preparazione era aggregazione, discussione, significava gruppi in giro per le strade, ragazzini che s’innamoravano del movimento, che si sentivano appartenenti a qualcosa. Questo hanno fermato, non credete alla favola della violenza: hanno fermato l’occasione d’aggregazione, perché questo a loro fa paura, perché crea liberi pensieri, crea senso d’appartenenza, crea valori che il loro mondo vuoto e commerciale, poggiato su stereotipi ingiusti ed escludenti, non riesce ad offrire ed è quindi costretto solo a reprimere. Puliscono gli stadi come una massaia fa con la scopa e la paletta, buttando la polvere fuori dal balcone o nascondendola sotto i tappeti, pensando che l’importante è che non si veda, pensando che fuori da quel contesto, come gregge spaurito, noi ci sparpagliamo. Hanno fatto i conti senza l’oste: ci ritroveranno nelle strade, nelle loro vite, perché i nostri valori, il nostro attaccamento, i nostri pensieri e questo meraviglioso modo di vivere Ultras la nostra esistenza, vale molto di più di una semplice partita di pallone. |