NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

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TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°28

 

Il 23 dicembre scorso, Maurizio Brucchi si è recato al carcere di Castrogno, nella più classica sfilata prenatalizia. Lo stesso ha avuto modo di incontrare il nostro Davide e, all’uscita, ha riferito una verità tutta sua, fatta di ringraziamenti, miracoli e perdoni, in pieno clima natalizio e… pre-elettorale. Davide ha inviato una lettera ai giornali, che riportiamo, per raccontare la verità su quell’incontro:

 

Con la presente è mia intenzione intervenire in merito all’articolo apparso su “il Centro” per fare alcune e doverose precisazioni. Parlare di miracolo mi sembra del tutto spropositato, il 23 dicembre c’è stato di fatto solo un colloquio rispettoso tra me e il Sindaco di Teramo avvenuto in circostanze del tutto particolari.
Vedere il signor Brucchi in questo ambiente ha comportato un automatica situazione di distensione che non poteva essere altrimenti. Ho salutato con affetto il mio carissimo amico Vinicio e l’assessore Di Giovangiacomo, che ho avuto il piacere di apprezzare sia a livello umano che politico in più di una circostanza, e alla vista del Sindaco ho ritenuto doveroso oltre che fare gli auguri affrontare il problema carceri.
Come prima cosa gli ho fatto notare che venire in carcere a fare una passerella una volta l’anno è una cosa inutile, i problemi si “risolvono” solo con un continuo monitoraggio della struttura e di chi la vive e non affacciandosi fugacemente o prendendo per oro colato quello che l’amministrazione comunica; ho fatto presente alcuni problemi del carcere come i termosifoni accesi solo alcune ore nonostante il freddo pungente, e il divieto di far entrare le scarpe (ho ai piedi ancora le scarpe estive), gli ho comunicato che il direttore mi aveva denunciato il giorno che sono stato trasferito perché ho imprecato contro il sistema e non nei suoi confronti come al contrario qualcuno gli ha riferito e ho ritenuto giusto far capire che tra queste mura chi prova a far valere i propri diritti e ottenere migliori condizioni viene sbarcato a centinaia di chilometri da casa quando al contrario, si plaude chi come Napolitano denuncia il sistema carcere definendolo come disumano e degradante.
Detto questo, ora voi chiamatela pace, riconciliazione o come vi pare, ma sappiate che il mio giudizio sul Sindaco era e resta negativo. La cosa che tengo più a precisare è che io non l’ho ringraziato per non essersi costituito parte civile al processo dell’8 gennaio, ma che farlo non serviva a nulla se non ad avvelenare il clima (tale processo è per aver interrotto il consiglio comunale). Ho comunicato, sempre al Sindaco, che il diritto a partecipare alla vita politica e di dire la mia non lo baratto con niente. A gennaio affronterò insieme ai miei fratelli di curva l’ennesimo processo figlio del clima repressivo che si vive in città. Anche se sarò condannato sarò ugualmente contento perchè la nostra protesta ha, di fatto, salvato il nostro glorioso Stadio Comunale e allontanato dalla nostra amata città un’azienda in odore di mafia.
Ricordo che per agevolare quell’opera di speculazione edilizia il nostro Sindaco gettò letteralmente nel cesso 5000 firme di noi teramani e anche se qualcuno già se n’è scordato io non l’ho fatto di certo!

 

DAVIDE ROSCI