NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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LA NOSTRA PASSIONE E’ REALE… IL VOSTRO E’ ALLARMISMO SOCIALE!

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°29

 

Nell’ultimo numero della fanzine vi avevamo raccontato di tre nostri ragazzi che erano stati assolti in un procedimento penale per non aver commesso il fatto che veniva loro contestato ma anche di come, nonostante ciò, la relativa diffida continuasse ad avere “ragione di essere”. Successivamente alla sentenza, per cercare di anticipare la naturale scadenza (ormai prossima) della stessa, veniva inoltrata istanza di revoca alla questura ma la risposta, nonostante l’assoluzione, è stata negativa. Tale decisione dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, di come si viva ormai in un reale stato di polizia, dove la sentenza di un tribunale non da atto al decadimento di una disposizione meramente amministrativa della questura, perché la stessa ritiene di non dare peso ed attenersi alla sentenza stessa, ma di perseguire a suo piacimento e rendere conto esclusivamente ad una propria personale volontà repressiva. Perché i processi nei tribunali, purtroppo non sempre, si basano (o dovrebbero basarsi) su fatti oggettivi, mentre invece, dalle parti di Viale Bovio, congetture e falsità messe in piedi ad arte diventano la scusa per accusare, i fatti, o meglio, “non-fatti”, si trasformano in motivo di persecuzione per soggetti pensanti, che non vivono la propria esistenza secondo i dettami del potere, della “loro” società; ed ecco allora che dalla questura, o meglio dal canile, escono fuori le loro vere intenzioni, si abusa, nelle loro deliranti scartoffie, della solita parolina magica, quella che tante volte ritroviamo sulle nostre carte, sulle nostre denunce: PERICOLO SOCIALE.
Ebbene sì, siamo un PERICOLO SOCIALE! Ma non perché attentiamo alla libertà altrui, anzi, ma perché siamo e rimaniamo fuori dal coro.
Siamo un PERICOLO SOCIALE perché pensiamo, ragioniamo, agiamo e viviamo secondo il nostro modo di essere.
Siamo un PERICOLO SOCIALE perché non ci piace vivere il settore di uno stadio come un asettico momento domenicale per sfuggire ai guai della vita, ma ci piace impregnarlo di valori quale l’aggregazione e l’appartenenza.
Siamo un PERICOLO SOCIALE perché ci piace portare quello che siamo nelle strade della nostra amata città.
Siamo un PERICOLO SOCIALE perché non riescono a comprarci, perché non scendiamo a compromessi.
Siamo un PERICOLO SOCIALE perché alziamo la voce quando gli avvoltoi si annidano e aleggiano sopra la nostra amata città o la nostra gloriosa maglia.
Siamo un PERICOLO SOCIALE perché chi ci stima e ci rispetta lo fa per quello che siamo e non perché dispensiamo sorrisi, non abbiamo la presunzione di piacere a tutti, e non ci serve, non abbiamo bisogno di consensi.
Siamo un PERICOLO SOCIALE perché ci piace trasmettere ai giovani che ci circondano il nostro stesso spirito, e non per mera transizione emulativa, ma per puro spirito sociale - questo sì, vero! - perché nessuna esistenza è migliore di quella di un uomo dalla testa libera.
Siamo un PERICOLO SOCIALE perché siamo Ultras.
Siamo un PERICOLO SOCIALE perché il nostro libero pensiero fa paura.
Siamo un PERICOLO SOCIALE e continueremo con orgoglio ad esserlo fino a quando questo vorrà dire continuare ad essere noi stessi.