Questa mattina abbiamo ricevuto una visita inaspettata. Una decina di agenti della Digos si sono presentati in teatro – mentre erano in corso due attività di formazione per professionisti - accompagnati da ispettori del lavoro e della Asl. Abbiamo deciso di non farli entrare e, alla nostra richiesta di chiarimenti, gli agenti hanno risposto che i controlli in corso erano ordinati dalla magistratura a seguito di un’indagine per occupazione. Non abbiamo ulteriori elementi. L’occupazione è un atto che rivendichiamo ad alta voce: è un’azione pubblica, aperta, sotto gli occhi di tutti, che ci assumiamo collettivamente. È un momento molto importante per il cammino del Teatro Valle Occupato: la Fondazione Teatro Valle Bene Comune è stata costituita presso il notaio il 17 settembre 2013 ed è ora in attesa di una risposta da parte del Prefetto, che dovrà esprimersi entro il 12 febbraio. Nel percorso di una nuova istituzione basata su autogoverno, cittadinanza attiva e innovazione culturale, visite come quelle di questa mattina rischiano di suonare come una pesante intimidazione. Esprimiamo dunque preoccupazione per l’incapacità delle amministrazioni pubbliche a svolgere il loro ruolo di interlocuzione nei confronti della società civile. Un’assenza che può generare conseguenze pericolose, liquidando esperienze sociali e civili come questioni di ordine pubblico gestite direttamente da magistratura e forze dell’ordine. |