NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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DAVIDE LIBERO











Appello per la liberazione dei corpi e del dissenso politico

 

Segnaliamo volentieri questo appello già firmato da molti docenti e intellettuali e già tradotto in più lingue, redatto dagli/le iscritt* alla lista Effimera

 

roponiamo all’attenzione di tutte/i questo appello firmato da alcuni intellettuali e attivisti europei e non solo per denunciare il clima di crescente intimidazione e repressione presente in Italia e in Europa. Clamoroso è il caso della lotta in Val di Susa, dove attualmente quattro giovani sono sottoposti a un regime carcerario di isolamento, accusati di “terrorismo”, e 54 persone si trovano sotto processo per aver manifestato, in forme diverse, il loro dissenso contro il proseguo dei lavori per l’Alta Velocità a cui da venti anni si oppongono le comunità della zona. Non basta: altri episodi diffusi di repressione del dissenso e del diritto a manifestare ci allarmano grandemente.
Promotori di tale iniziativa sono gli iscritti alla lista Effimera, variegata realtà di ricerca e di pensiero internazionale, nata dopo l’esperienza di UniNomade 2.0. Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore la libertà di espressione e di critica di appoggiare questa presa di parola che ha lo scopo di ribadire il diritto all’autodeterminazione dei corpi e dei territori al di fuori delle imposizioni e delle logiche del capitalismo finanziario contemporaneo.

Per firmare: appello.contro.repressione@gmail.com

L'appello è stato scritto in italiano, inglese, francese,tedesco e spagnolo. Di seguito riportiamo la versione in italiano con l'elenco dei primi firmatari.

 

Foucault, in una lezione tenuta nel 1978 al Collège de France, scrive che oggi l’arte del governare “ha per bersaglio la popolazione, per forma principale di sapere l’economia politica, per strumenti tecnici essenziali i dispositivi di sicurezza”. Se questo è il piano dentro il quale ci muoviamo, oggi stiamo assistendo ad un salto di qualità dei dispositivi di sicurezza. Osserviamo una complessiva e sottile involuzione autoritaria della società italiana ed europea, dove il conflitto viene patologizzato e interiorizzato e vige la repressione di ogni politica affermativa e di ogni pratica di autonoma gestione di corpi, relazioni, territori. In particolare, ci allarma e ci preoccupa il clima di controllo di un neocapitalismo particolarmente violento nei confronti degli attivisti del movimento No Tav in Val di Susa. Quattro giovani, Claudio, Chiara, Mattia e Niccolò, sono da dicembre in carcere accusati di terrorismo. Altri 54 attivisti No Tav sono sotto processo per i fatti relativi alle manifestazioni del 27/6 e del 3/7/2011, attualmente in corso presso la IV Sezione del Tribunale di Torino, in condizioni in cui, come denunciato pubblicamente dagli avvocati della difesa, si consta “l’oggettiva impossibilità di garantire, nelle attuali condizioni, un sereno e concreto esercizio del diritto di difesa”.
Anche in altre città italiane (Bologna, Milano, Padova, Roma, Treviso, Napoli) negli ultimi mesi sono state emesse ordinanze di “divieto di dimora”, “arresti domiciliari”, “obblighi di firma” destinati a coloro che, più di altri, hanno manifestato dissenso politico.
Noi vediamo nell’esplicarsi di tali durezze fuori misura, il volto di un potere che ha cambiato natura: lontano e dittatoriale, repressivo e dunque “esterno” rispetto alle culture, ai corpi, ai volti, ma contemporaneamente vicino e “intimo”, capace di effettuare un’integrale cattura dell’anima, reclamando di volerla orientare attraverso dispositivi ambientali ed economici che favoriscono l’adesione alla “norma” oppure, viceversa, pronto a espellere, imprigionare, scartare qualsiasi elemento che alla “norma” non voglia adeguarsi.
Un’intera valle e tutta la sua popolazione da quasi venti anni resistono al destino stabilito dalle logiche dello sfruttamento intensivo neoliberista, sordo a ogni desiderio, insensibile ai bisogni della vita e al rispetto dell’ambiente, interessato solo alla razionalizzazione capitalistica dell’esistenza, al calcolo di investimenti in grandi opere inutili ed irragionevoli che debbono essere il più possibile soltanto una fonte di denaro. Di fronte alla fermezza con cui la decisione unilaterale sulla sorte della Val di Susa viene da decenni presentata come una funzione che sottomette tutti i comportamenti agli interessi economici, le comunità hanno messo in gioco i propri corpi, diventando un modello di testarda resistenza alle ragioni del capitalismo-finanziario per il Paese nella sua interezza e anche oltre i confini nazionali. Siamo in presenza di regole oscene che autorizzano a imprigionare quattro ragazzi poiché “l’azione terroristica è idonea ad arrecare danno d’immagine all’Italia” e, aspetto particolarmente significativo, siamo di fronte alla pubblica rivendicazione del lato indecente di questa repressione, con la complicità dei principali media e di buona parte del milieu intellettuale italiano (con poche, ma significative, eccezioni).
Per queste ragioni noi firmando chiediamo l’immediata liberazione degli attivisti imprigionati dietro accuse strumentali e gigantesche. Pensiamo che la moltitudine che si solleva in Val di Susa trasgredisca solo la logica imperante del “capitale umano”. Questi giovani mettono in gioco le proprie vite, rifiutando l’idea della libertà come libera accettazione di una scelta obbligata; hanno sottratto la propria libertà al calcolo, per affidarla alla manifestazione di un’idea.
Non c’è politica che non cominci da lampi come questi, vogliamo ricordarlo. Essi sono i lampi dell’intelligenza e del coraggio imprendibile dell’umanità, gli unici capaci di far tremare la presunta solidità del biopotere contemporaneo. Noi dunque pensiamo che l’avvenire della politica stia nella fedeltà a questi lampi cui chiunque può partecipare, purché sia disposto a mettere davvero in gioco se stesso.

Prime firme internazionali in ordine alfabetico:

 

Giorgio Agamben, filosofo, Italia

Piergiovanni Alleva, professore e giuslavorista, Italia

Adalgiso Amendola, Università di Salerno, Italia

Emiliana Armano, ricercatrice, Italia

Thomas Atzert, scrittore e traduttore, Germania

Chiara Bassetti, Cnr, Università di Trento, Italia

Franco Berardi Bifo, saggista e scrittore, Italia

Manuela Bojadžijev, Humboldt Universitaet, Berlino

Sergio Bologna, consulente, Italia

Giorgio Bonazzi, insegnante, Italia

Emanuele Braga, artista, Italia

Ulrich Brand, Universitaet Vienna, Austria

George Caffentzis, University of Southern Maine, Usa

Vincenzo Carbone, ricercatore, Italia

Federico Chicchi, Università di Bologna, Italia

Salvatore Cominu, ricercatore, Italia

Manuela Costa, archivista documentalista, Italia

Carlo Cuccomarino-sociologo-Cosenza

Anna Curcio, ricercatrice, Italia

Mariarosa Dalla Costa, Università di Padova, Italia

Pierre Dardot, filosofo, Francia

Simona de Simoni, Università di Torino, Italia

Filippo Lucchese, School of Social Sciences, Brunel University – London, UK

Valerio Evangelisti, scrittore, Italia

Ubaldo Fadini, Università di Firenze, Italia

Roberto Faure, avvocato, Italia

Silvia Federici, Hofstra University (NY), Usa

Lorenzo Feltrin, redattore e traduttore, Italia

Andrea Fumagalli, Università di Pavia, Italia

Pierangelo Galmozzi, avvocato, Italia

Davide Gallo Lassere, Université di Paris-Ouest, Sophiapol, Francia

Maurizio Gibertini, film-maker, Italia

Mario Gamba, giornalista, Italia

Antonio Gennari, avvocato, Italia

Giovanni Giovannelli, avvocato, Italia

Avery Gordon, University of California Santa Barbara, Usa

Luca Greco, docente Université Paris III Sorbonne Nouvelle

Spartaco Greppi, Supsi, Svizzera

Giorgio Griziotti, ricercatore, Francia

Carlo Guglielmi, avvocato, Italia

Michael Hardt, Duke University, Usa

Sabine Hess, Georg August Universitaet, Goettingen, Germania

Srecko Horvat, filosofo, Zagabria, Croatia

Ursula Huws, University of Hertfordshire, UK

Christian Laval, Université Paris X, Francia

Maurizio Lazzarato, filosofo, Francia

Emanuele Leonardi, Università di Bergamo, Italia

Les Levidow, Open University, UK

Peter Linebaugh, University of Toledo, Usa

Dario Lovaglio, attivista, Spagna

Geert Lovink, Hogeschool van Amsterdam (HvA), Olanda

Stefano Lucarelli, Università di Bergamo, Italia

Benjamin Manski, J.D., Liberty Tree Foundation for the Democratic Revolution, Usa

Christian Marazzi, Supsi, Svizzera

Nicolas Martino, redattore, Italia

Sandro Mezzadra, Università di Bologna, Italia

Francesco Miele, ricercatore precario, Università di Trento, Italia

Cristina Morini, saggista e scrittrice, Italia

Gianfranco Morosato, editore, Italia

Annalisa Murgia, Università di Trento, Italia

Timothy S. Murphy, State University Oakland, Usa

Brett Neilson, University of Western Sydney, Australia

Antonio Negri, filosofo, Italia-Francia

Pierluigi Panici, avvocato, Italia

Leo Panitch, University of York, Canada

Matteo Pasquinelli, ricercatore, Germania

Giuliana Peyronel, insegnante, Italia

Marco Philopat, scrittore, Italia

Anne Querrien, sociologa e urbanista, Francia

Gerard Raunig, European Institute for Progressive Cultural Policies, Austria

Judith Revel, Université Paris I Panthéon-Sorbonne, Francia

Paola Rivetti, Dublin City University, Irlanda

Adrià Rodriguez, media activist, Spagna

Gigi Roggero, ricercatore, Italia

Rosario M. Romeo, Agricoltore, Italia

Ned Rossiter, University of Western Sydney, Australia

Andrew Ross, New York University, Usa

Cecilia Rubiolo, Università di Torino, Italia

Francesco Salvini, ricercatore, Spagna

Raffaele Sciortino, ricercatore, Italia

Marco Scotini, direttore del dipartimento di arti visive NABA, Milano

Guy Standing, SOAS University of London, co-president Bien, UK

Paul Stubbs, University of Zagreb, Croatia

Tiziana Terranova, Università di Napoli, Italia

Lucia Tozzi, architetto, Milano

Carlo Vercellone, Università Paris1, Panthéon-Sorbonne, Francia

Tiziana Villani, NABA, Université Paris VIII, Italia

Giovanna Zapperi, École Nationale Supérieure d’Art di Bourges, Francia

Paolo Vernaglione, insegnante, Italia

Soenke Zehle, Universitaet des Saarlands, Director of the XMLab, Germania