Foucault, in una lezione tenuta nel 1978 al Collège de France, scrive che oggi l’arte del governare “ha per bersaglio la popolazione, per forma principale di sapere l’economia politica, per strumenti tecnici essenziali i dispositivi di sicurezza”. Se questo è il piano dentro il quale ci muoviamo, oggi stiamo assistendo ad un salto di qualità dei dispositivi di sicurezza. Osserviamo una complessiva e sottile involuzione autoritaria della società italiana ed europea, dove il conflitto viene patologizzato e interiorizzato e vige la repressione di ogni politica affermativa e di ogni pratica di autonoma gestione di corpi, relazioni, territori. In particolare, ci allarma e ci preoccupa il clima di controllo di un neocapitalismo particolarmente violento nei confronti degli attivisti del movimento No Tav in Val di Susa. Quattro giovani, Claudio, Chiara, Mattia e Niccolò, sono da dicembre in carcere accusati di terrorismo. Altri 54 attivisti No Tav sono sotto processo per i fatti relativi alle manifestazioni del 27/6 e del 3/7/2011, attualmente in corso presso la IV Sezione del Tribunale di Torino, in condizioni in cui, come denunciato pubblicamente dagli avvocati della difesa, si consta “l’oggettiva impossibilità di garantire, nelle attuali condizioni, un sereno e concreto esercizio del diritto di difesa”. Anche in altre città italiane (Bologna, Milano, Padova, Roma, Treviso, Napoli) negli ultimi mesi sono state emesse ordinanze di “divieto di dimora”, “arresti domiciliari”, “obblighi di firma” destinati a coloro che, più di altri, hanno manifestato dissenso politico. Noi vediamo nell’esplicarsi di tali durezze fuori misura, il volto di un potere che ha cambiato natura: lontano e dittatoriale, repressivo e dunque “esterno” rispetto alle culture, ai corpi, ai volti, ma contemporaneamente vicino e “intimo”, capace di effettuare un’integrale cattura dell’anima, reclamando di volerla orientare attraverso dispositivi ambientali ed economici che favoriscono l’adesione alla “norma” oppure, viceversa, pronto a espellere, imprigionare, scartare qualsiasi elemento che alla “norma” non voglia adeguarsi. Un’intera valle e tutta la sua popolazione da quasi venti anni resistono al destino stabilito dalle logiche dello sfruttamento intensivo neoliberista, sordo a ogni desiderio, insensibile ai bisogni della vita e al rispetto dell’ambiente, interessato solo alla razionalizzazione capitalistica dell’esistenza, al calcolo di investimenti in grandi opere inutili ed irragionevoli che debbono essere il più possibile soltanto una fonte di denaro. Di fronte alla fermezza con cui la decisione unilaterale sulla sorte della Val di Susa viene da decenni presentata come una funzione che sottomette tutti i comportamenti agli interessi economici, le comunità hanno messo in gioco i propri corpi, diventando un modello di testarda resistenza alle ragioni del capitalismo-finanziario per il Paese nella sua interezza e anche oltre i confini nazionali. Siamo in presenza di regole oscene che autorizzano a imprigionare quattro ragazzi poiché “l’azione terroristica è idonea ad arrecare danno d’immagine all’Italia” e, aspetto particolarmente significativo, siamo di fronte alla pubblica rivendicazione del lato indecente di questa repressione, con la complicità dei principali media e di buona parte del milieu intellettuale italiano (con poche, ma significative, eccezioni). Per queste ragioni noi firmando chiediamo l’immediata liberazione degli attivisti imprigionati dietro accuse strumentali e gigantesche. Pensiamo che la moltitudine che si solleva in Val di Susa trasgredisca solo la logica imperante del “capitale umano”. Questi giovani mettono in gioco le proprie vite, rifiutando l’idea della libertà come libera accettazione di una scelta obbligata; hanno sottratto la propria libertà al calcolo, per affidarla alla manifestazione di un’idea. Non c’è politica che non cominci da lampi come questi, vogliamo ricordarlo. Essi sono i lampi dell’intelligenza e del coraggio imprendibile dell’umanità, gli unici capaci di far tremare la presunta solidità del biopotere contemporaneo. Noi dunque pensiamo che l’avvenire della politica stia nella fedeltà a questi lampi cui chiunque può partecipare, purché sia disposto a mettere davvero in gioco se stesso.
Prime firme internazionali in ordine alfabetico: |
Giorgio Agamben, filosofo, Italia
Piergiovanni Alleva, professore e giuslavorista, Italia
Adalgiso Amendola, Università di Salerno, Italia
Emiliana Armano, ricercatrice, Italia
Thomas Atzert, scrittore e traduttore, Germania
Chiara Bassetti, Cnr, Università di Trento, Italia
Franco Berardi Bifo, saggista e scrittore, Italia
Manuela Bojadžijev, Humboldt Universitaet, Berlino
Sergio Bologna, consulente, Italia
Giorgio Bonazzi, insegnante, Italia
Emanuele Braga, artista, Italia
Ulrich Brand, Universitaet Vienna, Austria
George Caffentzis, University of Southern Maine, Usa
Vincenzo Carbone, ricercatore, Italia
Federico Chicchi, Università di Bologna, Italia
Salvatore Cominu, ricercatore, Italia
Manuela Costa, archivista documentalista, Italia
Carlo Cuccomarino-sociologo-Cosenza
Anna Curcio, ricercatrice, Italia
Mariarosa Dalla Costa, Università di Padova, Italia
Pierre Dardot, filosofo, Francia
Simona de Simoni, Università di Torino, Italia
Filippo Lucchese, School of Social Sciences, Brunel University – London, UK
Valerio Evangelisti, scrittore, Italia
Ubaldo Fadini, Università di Firenze, Italia
Roberto Faure, avvocato, Italia
Silvia Federici, Hofstra University (NY), Usa
Lorenzo Feltrin, redattore e traduttore, Italia
Andrea Fumagalli, Università di Pavia, Italia
Pierangelo Galmozzi, avvocato, Italia
Davide Gallo Lassere, Université di Paris-Ouest, Sophiapol, Francia
Maurizio Gibertini, film-maker, Italia
Mario Gamba, giornalista, Italia
Antonio Gennari, avvocato, Italia
Giovanni Giovannelli, avvocato, Italia
Avery Gordon, University of California Santa Barbara, Usa
Luca Greco, docente Université Paris III Sorbonne Nouvelle
Spartaco Greppi, Supsi, Svizzera
Giorgio Griziotti, ricercatore, Francia
Carlo Guglielmi, avvocato, Italia
Michael Hardt, Duke University, Usa
Sabine Hess, Georg August Universitaet, Goettingen, Germania
Srecko Horvat, filosofo, Zagabria, Croatia
Ursula Huws, University of Hertfordshire, UK
Christian Laval, Université Paris X, Francia
Maurizio Lazzarato, filosofo, Francia
Emanuele Leonardi, Università di Bergamo, Italia
Les Levidow, Open University, UK
Peter Linebaugh, University of Toledo, Usa
Dario Lovaglio, attivista, Spagna
Geert Lovink, Hogeschool van Amsterdam (HvA), Olanda
Stefano Lucarelli, Università di Bergamo, Italia
Benjamin Manski, J.D., Liberty Tree Foundation for the Democratic Revolution, Usa
Christian Marazzi, Supsi, Svizzera
Nicolas Martino, redattore, Italia
Sandro Mezzadra, Università di Bologna, Italia
Francesco Miele, ricercatore precario, Università di Trento, Italia
Cristina Morini, saggista e scrittrice, Italia
Gianfranco Morosato, editore, Italia
Annalisa Murgia, Università di Trento, Italia
Timothy S. Murphy, State University Oakland, Usa
Brett Neilson, University of Western Sydney, Australia
Antonio Negri, filosofo, Italia-Francia
Pierluigi Panici, avvocato, Italia
Leo Panitch, University of York, Canada
Matteo Pasquinelli, ricercatore, Germania
Giuliana Peyronel, insegnante, Italia
Marco Philopat, scrittore, Italia
Anne Querrien, sociologa e urbanista, Francia
Gerard Raunig, European Institute for Progressive Cultural Policies, Austria
Judith Revel, Université Paris I Panthéon-Sorbonne, Francia
Paola Rivetti, Dublin City University, Irlanda
Adrià Rodriguez, media activist, Spagna
Gigi Roggero, ricercatore, Italia
Rosario M. Romeo, Agricoltore, Italia
Ned Rossiter, University of Western Sydney, Australia
Andrew Ross, New York University, Usa
Cecilia Rubiolo, Università di Torino, Italia
Francesco Salvini, ricercatore, Spagna
Raffaele Sciortino, ricercatore, Italia
Marco Scotini, direttore del dipartimento di arti visive NABA, Milano
Guy Standing, SOAS University of London, co-president Bien, UK
Paul Stubbs, University of Zagreb, Croatia
Tiziana Terranova, Università di Napoli, Italia
Lucia Tozzi, architetto, Milano
Carlo Vercellone, Università Paris1, Panthéon-Sorbonne, Francia
Tiziana Villani, NABA, Université Paris VIII, Italia
Giovanna Zapperi, École Nationale Supérieure d’Art di Bourges, Francia
Paolo Vernaglione, insegnante, Italia
Soenke Zehle, Universitaet des Saarlands, Director of the XMLab, Germania |