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DAVIDE LIBERO











Lesioni sul corpo di due immigrati, il giudice non crede alla polizia

 

Un rac­conto clas­sico ma con un epi­logo impre­vi­sto. Due maroc­chini adulti ubria­chi che nella notte tori­nese vagano lan­ciando bot­ti­glie con­tro le sara­ci­ne­sche dei negozi. L’emergenza sicu­rezza, spe­cie durante il periodo pre-elettorale, è un sem­pre­verde che pro­li­fera dif­fon­dendo paura. Così, mer­co­ledì 7 mag­gio, tutta la sto­ria che segue appare come il ripe­tersi di una trama scon­tata. Il gestore di un bar della peri­fe­ria tori­nese chiama la poli­zia che rag­giunge i due ubria­chi, i quali anzi­ché arren­dersi aggre­di­scono i poli­ziotti dando testate nell’auto di ser­vi­zio. Un atteg­gia­mento inspie­ga­bile. Con la mente anneb­biata dall’alcol avreb­bero quindi tra­sfor­mato una sem­plice sbronza mole­sta in un attacco con­tro gli agenti. Scop­pia il para­pi­glia e giunge una seconda volante che placa l’ira fune­sta dei due uomini. Alla fine dell’aggressione subita dai poli­ziotti i due maroc­chini ripor­tano tume­fa­zioni al volto, alle gambe, alle spalle e ai polsi. Soprat­tutto il viso sarebbe stato oggetto di autolesionismo.
Suc­ces­si­va­mente, non con­tento della rissa sca­te­nata, uno dei due ten­tando di col­pire un agente in que­stura cade sbat­tendo la fac­cia sul pavi­mento. Gli arre­stati ven­gono por­tati davanti al Giu­dice per le inda­gini pre­li­mi­nari, che di solito manda avanti la pra­tica verso il Pub­blico mini­stero per il pro­cesso immediato.
Accade però che il Gip si inso­spet­ti­sca per le lesioni ripor­tate dai due arre­stati e, dopo aver sen­tito le parti in causa, li scar­ceri. Ver­sioni «com­ple­ta­mente discor­danti dei fatti che ren­dono neces­sa­rio un ade­guato appro­fon­di­mento della vicenda» scrive il magi­strato Ema­nuela Romano, aggiun­gendo che sul corpo dei due uomini vi sono «lesioni non acci­den­tali». Di fatto il giu­dice non ha avva­lo­rato, rite­nen­dolo appunto «poco cre­di­bile», la ver­sione dei poli­ziotti rela­tiva all’aggressione, e impli­ci­ta­mente ha messo sotto esame il com­por­ta­mento che que­sti hanno avuto durante le fasi dell’arresto e il suc­ces­sivo tra­sporto in que­stura. La chiosa finale del giu­dice tori­nese lascia poco spa­zio alle inter­pre­ta­zioni: «Le tume­fa­zioni appa­iono del tutto incom­pa­ti­bili con le cadute acci­den­tali descritte nel ver­bale di arresto».
Un caso abba­stanza raro di cui ora si atten­dono gli svi­luppi che potreb­bero por­tare ad un accer­ta­mento ulte­riore sull’intera vicenda che coin­vol­ge­rebbe anche alcuni testi­moni ocu­lari pre­senti durante la rissa. I due uomini maroc­chini al momento risul­tano i liberi.

 

 

Maurizio Pagliassotti