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Carceri: sovraffollamento e deportazioni di massa

 

Fonte:contropiano

 

 

Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria italiana ha inventato un nuovo istituto, per la verità assai discutibile, il trasferimento di massa di detenuti in Sardegna, dove le carceri sono semi vuote, “per motivi umanitari”.
La notizia era già venuta fuori il 5 giugno mentre si aspettava il verdetto del Consiglio d’Europa sulle carceri italiane e mentre il ministro Orlando faceva la spola tra Strasburgo e Bruxelles andando a confondere le idee a giudici europei e a membri del Consiglio con numeri a casaccio. Oggi però uno dei malcapitati, Catello Cioffi, trasferito in fretta e furia dal carcere di Viterbo a quello di Oristano di modo da alzare la media dei metri quadrati a testa di quello sovraffollato a discapito di quello semivuoto, ha fatto conoscere la propria Odissea, attraverso la moglie intervistata da “Il Garantista”, a tutti gli italiani che la vorranno leggere.
Il detenuto è in carcere da quasi 16 anni per reati di camorra e teoricamente dovrebbe farsene altri sei o sette. Solo che mentre era a Viterbo aveva maturato ormai, grazie alla buona condotta, il diritto alla semilibertà. Peccato che adesso con questo trasferimento, che ha costi insostenibili per la moglie e le due figlie che da Viterbo a Oristano certo non possono venire a trovarlo neanche una volta al mese, lui abbia anche perso la possibilità di usufruire di questi premi perché la regola del trasferimento è un po’ come il gioco dell’oca, ogni volta riparti da capo. Naturalmente i familiari di Catello hanno trovato udienza presso i Radicali italiani che hanno preso a cuore la sua storia. Ma non sarà questo a ridargli i suoi familiari. Come lui ce ne sono 700 in Italia.