NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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DAVIDE LIBERO











Il posto che non c’e’!

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°53

 

La storia che vi raccontiamo e’ quella di un nostro amico. Un amico speciale, perche’ ci ha insegnato a vivere ed a dare il giusto peso alle cose, ci ha dimostrato come si lotta davvero ogni giorno, per rendere un po’ piu’ normale quello che, tutto intorno, normale non e’. Il nostro amico sfreccia con la sua carrozzina, sognando di sostenere il Diavolo, ma quello che ha vissuto quest’anno e’ la dimostrazione della pochezza di certi uomini e delle regole insulse che partoriscono, sempre pronti ad auto incensarsi per il loro effimero decoro di facciata, dimenticando troppo spesso i propri obblighi morali. Il nostro amico non puo’ venire in curva con noi perche’ non c’e’ un accesso per disabili. Nel nuovissimo impianto, nel “gioiellino tra gli stadi piu’ sicuri d’Europa”, con occhi ovunque a controllare anche il minimo starnuto, con zone di filtraggio e prefiltraggio, tornelli e altre innumerevoli stronzate, un ragazzo disabile non e’ libero di scegliersi il settore dal quale guardare una partita di pallone. Si vira quindi in tribuna, dove una rampa c’e’, ma non la postazione ed allora il nostro amico, abituato com’e’ a lottare, ottiene un posto creato ad hoc per lui. Succede che una domenica un addetto alla sicurezza (?) decide arbitrariamente che il suo accompagnatore non puo’ entrare, facendo becere insinuazioni sul costo di un biglietto e il nostro amico, senza nessuno che l’accompagna, non si muove. L’ultima goccia di un vaso gia’ stracolmo e pieno di problemi (che al Glorioso Comunale, quando la gente lo prendeva a spalla e lo portava sui gradoni, lui non ha mai avuto) risale alla trasferta di Reggio Emilia, dove il nostro amico ha scoperto di non poter arrivare perche’, in un impianto da serie A come quello emiliano, non c’e’ posto per i disabili, non c’e’ un accesso e nessuno si prende la responsabilita’ di accettare la presenza di chi ha l’unica colpa di vedersi giocoforza relegato da questa meschina societa’ ad un’esistenza di serie B. Evitiamo qualsiasi ulteriore commento che rischia di scadere nel populismo, sicuri che non saranno certo queste cazzate orchestrate da miseri uomini a fiaccare chi e’ abituato a lottare da una vita per guadagnarsi un metro di liberta’, ma concedeteci un fragoroso vaffanculo a loro e ai loro stadi del cazzo, con una doverosa postilla: in questa battaglia dell’ottusita’, a noi non interessa di chi siano le responsabilita’, quelle le lasciamo alle coscienze di chi crea questi scempi, ammesso che ne abbiano una. Diciamo fin d’ora a chiunque voglia continuare a far spallucce di fronte alle sacrosante richieste di questo ragazzo, negandogli anche il piacere di assistere ad una partita di pallone, approfittando squallidamente di chi non puo’ alzare la voce per far valere i propri diritti, che il nostro amico non e’ da solo e che da oggi in poi la voce grossa cominceremo a farla noi!

ENZINO MERITA RISPETTO!!