NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

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VICINI ALLA FAMIGLIA CUCCHI!

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°68

 

Sull’ultimo numero della fanzine avevamo parlato della nuova inchiesta della Procura di Roma, nella quale sono indagati i cinque carabinieri, tutti appartenenti alla stazione di Roma Appia, per lesioni personali aggravate e abuso d’autorita’, nonche’ per falsa testimonianza e false informazioni al pm. Successivamente sono uscite due intercettazioni. Una riguarda due carabinieri che, nell’auto di servizio, commentavano il nuovo sviluppo delle indagini valutando la possibilita’ di rapinare orafi nel caso l’Arma avesse deciso di buttarli fuori e manifestando l’esplicita volonta’ di cercare di ottenere la sospensione della pena. La seconda riguarda il carabiniere Raffaele D’Alessandro e la sua ex moglie. Durante il colloquio acceso fra i due, viene confermato quello che la famiglia Cucchi sostiene da sempre: Stefano fu selvaggiamente picchiato. Successivamente Ilaria Cucchi ha postato un’immagine di Francesco Tedesco, uno dei cinque carabinieri indagati nel nuovo processo. Non si tratta di una foto privata ma e’ quella che il maresciallo aveva scelto come immagine di copertina per il suo profilo Facebook, che lo ritrae in costume da bagno, preferendola a quella piu’ ovvia e tradizionale, in divisa. Quando Ilaria ha pubblicato la foto ha motivato questa scelta dicendo: “Il senso e’ che Stefano era la meta’ di questa persona”. Il militare ha annunciato che denuncera’ Ilaria. E’ la storia della famiglia Cucchi in questi sei anni, attaccata e vilipesa, con tanto di foto in ogni dove e di un gruppo di merde in divisa ben nascosti nell’anonimato. Un rovesciamento continuo del ruolo di vittima (Stefano e la sua famiglia) e colpevole che la dice lunga su come lo Stato tuteli se stesso e i propri esecutori materiali del “monopolio della forza”, a prescindere dalle ragioni di merito.