NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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TRASFERTE LIBERE

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°75

 

TERAMO - RIMINI 2015/2016

 

Ci risiamo! E non ci si venga a dire, come molti avranno pensato in questo momento, che la cosa, dopo i casini dell’andata, era scontata. Non esiste niente e ripetiamo niente che possa giustificare un provvedimento del genere, perche’ e‘ la legge stessa che prevede l’applicazione di tale provvedimento che e’ ingiusta. Sia chiaro, abbiamo capito da tempo che la costituzionalita’ delle leggi e l’applicazione dei principi della costituzione, sono solo una favola da raccontare ai bambini e che gli stessi che se ne dovrebbero fare garanti, l’unico utilizzo che ne fanno e’ quello per puntare il piede di qualche sedia sbilenca in parlamento, visto che si ricordano di questi principi solo quando gli conviene. L’unico principio sul quale, invece, si basano le menti che partoriscono tali provvedimenti e’ quello volto ad ottenere un’alta risonanza mediatica, per proporre una soluzione spesso liberticida, da imboccare al popolino in nome di una fantomatica sicurezza, mettendo di fatto inconsapevolmente l’opinione pubblica e soprattutto chi vive sulla propria pelle tali restrizioni della liberta’ personale, di fronte al depennamento dei diritti garantiti fino al giorno prima dalla costituzione medesima. Nel caso specifico e’ l’articolo I6 della carta costituzionale a garantire la libera circolazione dei cittadini sul territorio nazionale. Ma ormai, lo ripetiamo, con il tempo si acquisiscono nuove cognizioni e far finta di nulla significherebbe piangersi addosso. La costituzione e’ una bella carta, nella quale sono scritte tante cose giuste; l’applicazione di queste cose, pero’, e’ a discrezione del potere, mentre la presenza della costituzione stessa rappresenta per il potere la dimostrazione (falsa) che viviamo in un paese libero. Con questo lasciamo ad altri le analisi sull’incostituzionalita’ delle leggi da stadio, per noi e’ un percorso gia’ battuto da tempo. Quello che ci preme sottolineare e’ che c’e’ bisogno di accrescere la consapevolezza delle persone. E quindi a chi ci circonda, a chi legge queste quattro pagine, vogliamo chiedere se sia giusto che qualcuno rinunci a seguire la propria squadra, a muoversi liberamente da una citta’ ad un'altra all’interno di questa nazione. E’ forse questo l’unico modo che lo Stato adotta per risolvere il “problema”? A cosa serve quindi la tristemente famosa “magica scheda” (leggasi tessera del tifoso) se poi chi l’ha sottoscritta si vede negare un sacrosanto diritto? L’unica spiegazione plausibile a questa inutile vessazione e’ la volonta’, attraverso gli strumenti istituzionali e mediatici a disposizione delle menti contorte che muovono i fili del carrozzone, di far ricadere la colpa su chi ha fatto semplicemente cio’ che e’ nella sua natura, giustificando, attraverso divieti sempre piu’ assurdi che stanno svuotando definitivamente gli stadi, la propria incapacita’ nella gestione dell’ordine pubblico. A voi cari “lettori” lasciamo sempre il compito di una riflessione. Rimane il fatto che non c’e’ calcio senza tifosi e che tutto cio’ e’ l’ennesima riprova che quello che vogliono veramente e’ tenere la gente a casa ed aumentare gli introiti di chi usa la passione della gente per sacrificarla sull’altare del dio denaro e dei propri interessi.