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Conegliano: muore durante un fermo di polizia

 

FONTI: oggitreviso.it, corrieredelveneto.it

 

A Conegliano (Treviso) un 30enne è morto durante un fermo di polizia. Si chiamava Donald Founbou ed era originario del Camerun.
Secondo la ricostruzione degli agenti, l’uomo sarebbe prima sfuggito a una volante che voleva fermarlo per un controllo; qualche ora dopo, rintracciato in via Manin davanti a un locale, avrebbe reagito violentemente, “dimenandosi e morsicando” i poliziotti. In questo frangente, si accascia a terra e muore “di infarto”. Anche se pare non soffrisse di alcun problema di salute.
La vicenda, dai contorni ben poco chiari e abbastanza ambigua nelle sue dinamiche, ha suscitato la reazione della comunità camerunense di Conegliano, che appresa la notizia ha dato via a un corteo che da via Manin è arrivato fino al comando di polizia in via Maggiore Piovesana, chiedendo giustizia per Donald.
La procura di Treviso ha aperto un’inchiesta e il pm di turno ha disposto l’autopsia per chiarire le dinamiche della tragedia.

 

Assistiamo purtroppo per l’ennesima volta a una morte avvenuta in circostanze poco chiare, ad una vita spezzata mentre si trovava tra le mani degli agenti di polizia. I giornali hanno più volte specificato che l’uomo era un “immigrato irregolare”: ecco l’individuazione del cosiddetto “folk devil” (deviante o presunto tale), atto a giustificare l’intera vicenda tramite il ricorso ad una categoria ritenuta socialmente pericolosa (quella dei migranti). La persona che diventa “cosa” giunta a turbare l’ordine pubblico. Si dice che Donald Founbou sia morto di infarto : così come Stefano Cucchi è morto perché “anoressico e tossicodipendente”, come Marcello Lonzi morto per un “forte infarto”, Riccardo Magherini perché “un violento incontrollabile”, Federico Aldrovandi perché “si è picchiato da solo”.