NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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DAVIDE LIBERO











ORGOGLIOSAMENTE ULTRAS!

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°80

 

Succede sempre uguale. La sera poi ti siedi sul divano e rimani li a pensarci. Perche’ accadono certe cose, perche’ tanti ingiustificati accanimenti? In realta’, chi ha qualche anno in piu’, le risposte ce l’ha gia’. Quando certe domande te le poni da anni e’ scontato cha hai gia’ una risposta e sia chiaro, il vittimismo, almeno per noi, non e’ annoverato tra quelle di cui abbiamo bisogno, ma considerato piuttosto come un biasimarsi. Chi si imbatte per la prima volta in certi “avvenimenti” forse si porra’ queste domande, a meno che non voglia credere alla ormai inflazionata favoletta del normale controllo. Certo, e’ anche vero che non siamo santi e se metti i nostri dati in un terminale di polizia il “jackpot” e’ assicurato. Certe domande si ripresentano ciclicamente e l’ultima occasione si e’ ripresentata dopo che domenica, nel rituale giro settimanale per portare viveri alle popolazioni terremotate, al campo di S. Cipriano di Amatrice, una macchina della polstrada ha deciso di seguirci fino dentro al campo. Ad essa in poco tempo si sono aggiunte altre due pattuglie e una della Digos locale. Risultato? Circondati, controllati e identificati e scarico del furgone momentaneamente bloccato. Insomma, eravamo andati a portare viveri e ci siamo involontariamente ritrovati ad animare la vita delle persone del campo. Sia chiaro da subito, guai a pensare che quello che stavamo facendo domenica giustificasse il fatto di non dover subire tale trattamento, questo del resto e’ un privilegio d’attenzione che ci siamo guadagnati in anni e anni di sacrifici attraverso battaglie, prese di posizione e soprattutto quella spensierata volonta’ di non sottostare a niente e a nessuno. La risposta che dobbiamo darci e’ questa: e’ normale, o meglio non dovebbe esserlo ma lo diventa dal momento che il mondo va come va. Del resto che senso avrebbe il nostro andare controcorrente, se pensiamo che un gesto ci dovrebbe essere piu’ garantito di un altro? Garantito da chi poi? Dai fautori della repressione? O credete davvero ancora alla favola della violenza? Facciamo paura piu’ con un pacco in mano che con un bastone, perche’ non possono giustificare la loro repressione, non possono sbatterti in prima pagina fra i “cattivi”. Non dovrebbe esserlo ma e’ normale e dobbiamo esserne orgogliosi, perche’ la loro repressione non ha paura della violenza, quella appartiene al nostro essere, ma e’ un palliativo che loro usano con il popolino per giustificare l’ingiustificabile. La repressione viene usata perche’ chi governa e rappresenta lo stato, chi vuol mantenere lo status quo obnubilando e controllando le menti di ciascuno, ha paura dell’aggregazione, della nostra capacita’ organizzativa che non ha bisogno di apparire e che e’ fatta con il cuore, senza interessi. Per questo, alla fine della serata sopracitata, avevamo gia’ la risposta e mettendoci nei nostri letti con la coscienza serena di chi e’ orgoglioso di quello che e’, abbiamo lasciato che un sorriso solcasse il nostro viso.