NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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EPILESSIA? STATO DI POLIZIA! BASTARDI VERITA’ PER CUCCHI!

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°82

 

Succede che la scorsa settimana esce la perizia sul corpo di Stefano Cucchi, emessa dal collegio presieduto da tal Francesco Introna e richiesta dal giudice per le indagini preliminari nell’ambito dell’incidente probatorio per il processo bis. All’interno dello stesso si fa largo l’ipotesi che a causare la morte di Cucchi, sia stata una crisi epilettica. E’ morto di fame, e’ anoressico, e’ morto perche’ si drogava. Il gettone dei TG: “...ah gia’ e’ morto di crisi epilettica...”. Tal Francesco Introna, presidente del collegio dei periti, medico-legale, sente di investirsi del potere-giudicante e dichiara: “Chi ha picchiato selvaggiamente Stefano Cucchi non e’ responsabile della sua morte”.
Succede che in questa terra qualcuno non riesce a stare zitto. Quando ti poni la prima domanda poi le altre vengono a raffica e lo vivi sulla tua pelle, nessuno te lo racconta. E quando vedi che uno piu’ uno non fa quasi mai due, l’ingiustizia la senti ed e’ la stessa che ti reprime perche’ ti esprimi. Uno striscione come il titolo di questo articolo, ovviamente, esce sotto la Est.
Succede che la mattina dopo lo striscione non c’era piu’. Quanta celerita’, chissa’ che pressioni! Guai se la citta’ si sveglia e lo trova appeso li’, quel pensiero cosi’ crudo, senza filtri.
Chi ci censura del nostro pensiero ha paura! Ha paura che da un pensiero nasca una scintilla. E quando nascono quelle scintille nella testa e’ naturale porsi delle domande e a cercare le risposte. Non su internet, per carita’, ma vivendo sulla propria pelle la “condivisione” di un’ingiustizia, mettendo se stessi oltre quello che vorrebbero che fossimo. Lo si puo’ vivere, ad esempio, con la consapevolezza che i morti degli abusi di potere potrebbero essere i figli e i padri di chiunque. Il pensiero non e’ un idealismo sterile, fine a se stesso, e’ un modo di affermare il proprio essere e le consapevolezze che da esso ne derivano.