NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

laboratoridirepressione

SPEZIALELIBERO

DAVIDE LIBERO











LA SAGRA DELL’ IPOCRISIA NELLO STIVALE

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°83

 

Agliana e’ un piccolo comune in provincia di Pistoia, all’incirca 17000 abitanti, la squadra locale e’ l’Aglianese Calcio 1923, maggior risultato sportivo nella loro storia e’ una paio di stagioni in C2 a cavallo dei primi anni 2000. Nella scorsa settimana questa cittadina e la sua squadra che adesso milita nel campionato di Promozione Toscano sono saliti agli onori delle cronache nazionali perche’ i tifosi della squadra hanno emesso un comunicato nel quale dicono: “Domenica 30 Ottobre nella trasferta di Quarrata (Pt) non entreremo dentro lo stadio perche’ non condividiamo l’intitolazione dello stadio a Filippo Raciti. Noi pensiamo che sul fatto accaduto quel 2 Febbraio 2007 sia stata coperta molta verita’, e tutt’oggi ci sono persone a Catania in particolare “Speziale” che ancora stanno scontando una pena senza vere e proprie prove. Non ci dimentichiamo le ultime parole riportate dalla vedova Raciti, dicendo che le persone dovrebbero stare a casa a guardare le partite alla Tv, e gli stadi dovrebbero essere chiusi. Noi tutto questo non lo faremo, seguiremo la nostra squadra in ogni stadio, in ogni citta’ e ovunque vada, ma per la partita di domenica resteremo fuori dallo stadio e da fuori la sosterremo come facciamo ogni domenica, come giusto che sia”. Loro malgrado i ragazzi di Agliana hanno alzato un polverone mediatico. Un ondata di indignati dirigenti della polizia di stato, a partire dal capo Gabrielli, che attraverso un “tweet” (dolcissimo), ha espresso il suo “DOLORE E LA SUA AMAREZZA” (???), passando per il segretario generale del SIULP (il sindacato degli sbirri) tal Romano, che peraltro ricordiamo e’ colui che sull’introduzione del reato di tortura disse che si correva il rischio di legare le mani alle Forze dell’Ordine (e magari aggiungiamo noi), lo stesso oltre a condannare il comunicato dei ragazzi di Agliana, esprimere solidarieta’ alla vedova Raciti, va giu’ pesante in un edulcorato quando stucchevole discorso sui valori dello sport che non c’entrano un cazzo. E poi a questo coro, in unico afflato di ipocrisia, si uniscono le varie istituzioni locali, i sindaci dei paesi, le istituzioni sportive, e infine anche la societa’ dell’Aglianese che prende le distanze dai tifosi e saluta la Polizia di Stato. Nessuno dei commentatori indignati ha preso in considerazione cio’ che realmente quei ragazzi volevano fare attraverso quel comunicato, non hanno offeso la memoria di Raciti ma ne contestano l’uso strumentale che lo Stato ha fatto della morte di quest’ uomo, usando come capo espiatorio un innocente, Antonino Speziale, quando tutti, anche loro gli ipocriti, sanno benissimo che chi ha ucciso Raciti e’ un discovery della polizia in retromarcia. A stabilirlo non siamo noi, ma i fatti, le prove inconfutabili, che non si vogliono vedere perche’ non fanno comodo. Piu’ comodo e’ continuare a far finta di niente e utilizzare la morte dell’ispettore Raciti per varare il piu’ pericoloso, in termini costituzionali, pacchetto di leggi speciali mai varate per gli Ultras (vedi DECRETO AMATO 30/03/2007). Ai ragazzi di Agliana che dopo questo bagno di involontaria celebrita’ si apriranno tempi molto duri, fin da adesso tutta la nostra solidarieta’.