NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

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LEGGI SPECIALI: OGGI PER GLI ULTRAS, DOMANI PER TUTTA LA CITTA'

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°87

 

C’e’ un interessante articolo pubblicato da today.it (lo trovate anche su contraccolpo.net) che tratta di come il “pericolo del dissenso” venga amministrato dalla “italica” giustizia con un crescente utilizzo di quella che in materia tecnica viene definita’ “giustizia preventiva”. Tale obbrobrio, sconosciuto ai piu’, ha origine con le leggi speciali per gli Ultras, e piu’ nello specifico con la natura stessa del DASPO, diffida per capirci. Il titolo che leggete sopra e’ uno striscione che esposero unitamente diverse tifoserie una quindicina di anni fa piu’ o meno, e nella lettura dell’articolo sopracitato inevitabilmente e’ tornato alla mente. Esso rappresenta una lettura, una premonizione, di quelle che erano le leggi speciali applicate negli stadi, che avevano come loro maggiore obbiettivo la repressione degli Ultras e il loro scomodo pensiero. Gli stadi sono stati un laboratorio per lo Stato, dove il disinteresse generale mosso solo dalla condanna mediatica, degli incidenti da stadio, ha gettato un velo negli occhi dell’interesse pubblico. Lo gridavamo gia’ allora, ma le nostre voci, oggi come allora, rappresentano una pietra lanciata con una fionda rispetto al loro bombardamento mediatico. Lo dicevamo che nulla aveva a che fare con la violenza negli stadi determinate leggi e che le stesse con il tempo avrebbero rappresentato una deriva collettiva di diritti inviolabili, che lo Stato sapeva di poter utilizzare ogni qualvolta il suo unico intento fosse stato quello di zittire delle scomode voci fuori dal coro. Nello specifico l’utilizzo della cosiddetta “giustizia preventiva” altro non e’ che la possibilita’ data ai questori di prevaricare la giustizia ordinaria e “condannare” il soggetto, sottoposto a indagine, a restrizioni di varia misura, che di fatto “condannano”, un soggetto processualmente ingiudicato, alla negazione di una serie di diritti costituzionalmente garantiti, vedasi articoli I3, I6 e 25 della Costituzione stessa. Negli anni varie volte ragazzi diffidati si sono visti poi assolti ai processi ordinari. Un esempio su tutti, il piu’ recente, e’ di qualche settimana fa la notizia che tutti i ragazzi che la questura aveva considerato coinvolti negli incidenti con i chietini del marzo 2OI3 sono stati assolti, molti di loro hanno finito di scontare da tempo, tutta la diffida che la questura gli aveva comminato. Hanno dato il potere a tali ominidi di giocare con la vita delle persone come se la stessa potesse esserti restituita, questa non e’ solo una violazione costituzionale ma di diritti civili, violazioni degne di uno Stato di polizia. Oggi che questa cosa inizia a serpeggiare nelle strade, nel dissenso sociale, che va oltre gli stadi, ci s’inizia a rendere conto su vasta scala e a porsi dei giusti interrogativi. L’esempio eclatante e’ quello di Pisa dello scorso anno dove attivisti che manifestavano si sono visti recapitare una diffida da stadio, e in molti casi si trattava di persone che con lo stadio non avevano nulla a che vedere. A tutti il dovere di informarsi e vigilare, e da queste cose, che noi abbiamo pagato per primi sulla nostra pelle, l’insegnamento che dovunque sia violato il diritto di qualcuno, a vivere liberamente il proprio essere, domani sara’ violato il tuo di diritto.