NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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DAVIDE LIBERO











IL 2 FEBBRAIO DI 10 ANNI FA!

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°91

 

Questa data e’ diventata tristemente nota per i fatti di Catania, nel caso specifico per la morte dell’ispettore di polizia Raciti. Se pensiamo a come sono cambiate le cose da quella sera, per chi come noi vive lo stadio, ci rendiamo conto che questo tempo sembra ben piu’ lungo di soli IO anni. Un universo completamente diverso e’ oggi quello degli stadi e in generale del calcio italiano. Gia’ prima c’erano state leggi speciali che avevano cambiato il modo di andare allo stadio, la crescente repressione ha radici profonde, ha camminato di pari passo con la sempre piu’ crescente industrializzazione del pallone che si e’ avuta dalla fine degli anni ottanta in poi. Altri episodi erano gia’ serviti per giustificare con la lotta alla violenza la volonta’ di trasformare il calcio in una macchina produci soldi, sacrificando, attraverso gli strumenti forniti da astruse leggi, la passione della gente. Il decreto Amato, prodotto in seguito alla morte di Raciti, spinto da un’ondata mediatica senza precedenti, a distanza di dieci anni i risultati che noi avevamo pronosticato, confermano i reali interessi che hanno sempre mosso le azioni dei legiferanti. Gli stadi sono vuoti, acquistare un biglietto per una partita equivale alle pratiche per un rilascio di visto per un immigrato, la passione della gente si e’ trasformata in un clientelismo che riempie le sale scommesse e gli introiti delle televisioni. Del resto quali altri obiettivi poteva perseguire un pacchetto di leggi che vieta l’introduzione di striscioni, bandiere, tamburi? Cosa hanno a che vedere questi strumenti di tifo con la violenza? Cos’altro se non zittire quelle frange che si ribellavano a un sistema sempre piu’ commerciale e sempre meno passionale? Cos’altro se non disgregare cio’ che ha fatto del calcio lo sport piu’ bello del mondo, il tifo da stadio. Troppo improduttivo per chi ha elaborato nuovi sistemi per i propri profitti, il pubblico, quel poco rimasto, e’ uno squallido contornino alla partita. Senza entrare nel merito dell’incostituzionalita’, con la quale tali leggi sono state partorite, gia’ abbondantemente approfondito in passato; concludiamo ricordando che questa rivoluzione decennale, che c’e’ stata nel nostro mondo, passa per una bugia, che ha trovato linfa nell’utilizzo di un capro espiatorio a cui accollare tutte le responsabilita’ della morte dell’ispettore Raciti, Antonino Speziale.

 

UN CAPRO ESPIATORIO DA CRIMINALIZZARE... PER LEGGI SPECIALI DA GIUSTIFICARE! SPEZIALE LIBERO

 

Nonostante i tre gradi di giudizio che lo condannano, svariate sono le prove, inconfutabili, che nelle varie sedi processuali gli inquirenti non hanno voluto prendere in considerazione, ad uccidere Raciti fu un discovery della Polizia in retromarcia. Qualche anno fa abbiamo realizzato un video documentario nel quale cerchiamo di ricostruire: i fatti di Catania di quella sera, l’innocenza di Speziale, quello che i fatti di quella notte hanno prodotto in termini di legge e gli interessi che chi le ha prodotte in realta’ perseguiva. Per vedere il video i link sono:

http://www.contraccolpo.net/mostraarticolo.asp?tabella=video&ID=53