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Ferrara: Carabiniere indagato per aver picchiato un ragazzo

 

Nuovo caso di violenze delle forze dell'ordine di Ferrara su gente inerme ed ammanettata. Dopo l'omicidio Aldovandri, per cui il giudice di primo grado non č andato oltre lievissime condanne per omicidio colposo, questa volta sotto indagine ci sono i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del comune emiliano. I fatti risalgono al 24 febnbraio scorso, quando il 112 viene chiamato per calmare tre ragazzi - due ecuadoregni e un peruviano - che, secondo il rapporto, stavano distruggendo tutto in centro cittā, probabilmente perchč ubriachi. All'arrivo dei Carabinieri, sempre secondo il rapporto, i tre danno in escandescenze, costringendo i Carabinieri ad usare la forza per fermarli, ammanettarli e caricarli in macchina, per portarli in caserma. Qui sono stati raggiunti da un altro extracomunitario, che aveva portato le chiavi della loro macchina e i documenti. A questo punto, sempre secondo il rapporto, i quattro avrebbero di nuovo dato di matto, aggredendo i Carabinieri, e scatendo un parapiglia. Tanto che il certificato medico riporta per due carabinieri una prognosi rispettivamente di 10 e 15 giorni, mentre ai ragazzi vengono diagnosticati solo 5 giorni a testa di prognosi. Anche se in questo caso č dovuto intervenire il 118 per curare uno dei ragazzi che - secondo i Carabinieri - si sarebbe ferito conficcandosi una biro nel braccio, con conseguente copiosa emorragia. Il giorno dopo i quattro sono stati processati per direttissima e condannati.
Tutto finito? No. Perchč improvvisamente esce fuori un filmato di una telecamera di sorveglianza, che qualcuno fa uscire dal segreto della caserma. Nel filmato si vede uno dei quattro ragazzi ammanettato ad una sedia, mentre di fronte a lui un Carabiniere - 44 anni di etā, lunga esperienza di servizio - lo carica col manganello, colpendolo con tale violenza da far ribaltare anche la sedia. Le immagini sono estremamente violente, e sono state depositate in Procura dal difensore di uno dei ragazzi, costringendo il PM Barbara Cavallo ad ordinare una perizia sul filmato e ad indagare il Carabiniere in questione.
E qui torniamo per l'ennesima volta al solito problema delle forze dell'ordine: la loro parola in un processo ha valore di prova a tutti gli effetti, a condizione che ripeta quello che ha scritto nella relazione; e sono liberi di mentire, se vogliono, tanto anche davanti all'evidenza nessun poliziotto, carabiniere o finanziere viene punito. Come dimostrano le lievissime pene comminate ai colpevoli delle torture al G8 di Genova, ai quattro poliziotti che uccisero Aldovandri, a Luigi Spaccarotella - il poliziotto che uccise Gabriele Sandri in un'area di servizio dell'autostrada con un colpo di pistola - e ai tanti che non sono mai stati processati.