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Omicidio Cucchi: La Cassazione ha annullato le condanne per falso di un maresciallo e un carabiniere

 

La Corte di Cassazione ha annullato le condanne per falso di un maresciallo e un carabiniere nel secondo processo per la morte di Stefano Cucchi

 

 

Martedì la Corte di Cassazione ha annullato le condanne per falso del maresciallo Roberto Mandolini e del carabiniere Francesco Tedesco nel secondo processo sull’omicidio di Stefano Cucchi, il giovane romano trovato morto il 22 ottobre del 2009 dopo essere stato arrestato e ricoverato in ospedale. Mandolini e Tedesco erano stati condannati a 3 anni e 6 mesi e 2 anni e 4 mesi dalla Corte d’Assise d’appello di Roma, a luglio del 2022, in quanto giudicati colpevoli di aver falsificato il verbale di arresto di Cucchi. La Corte di Cassazione ha dichiarato il reato estinto per prescrizione, l’istituto che cancella un reato quando è passato troppo tempo da quando è stato compiuto.

Ad aprile del 2022 la Corte di Cassazione aveva condannato in via definitiva a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, ma aveva deciso che il processo di secondo grado nei confronti di Mandolini e Tedesco si sarebbe dovuto celebrare di nuovo. Nel primo processo d’appello Mandolini, che nel 2009 era capo della stazione Appia, era stato condannato a 4 anni di carcere e Tedesco a 2 anni e 6 mesi. La sentenza di oggi della Corte d’Assise d’appello annullata dalla Corte di Cassazione era attivata poco prima della data della prescrizione del reato.

“Roberto Mandolini. Colpevole e salvato dalla prescrizione“.
Così su Facebook Ilaria Cucchi commenta, postando una foto di Mandolini, la decisione della Cassazione. Il maresciallo Roberto Mandolini era il comandante della stazione dei carabinieri dove fu portato Cucchi dopo il fermo. All’appello bis fu condannato con l’accusa di avere falsificato il verbale d’arresto di Cucchi.

 

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