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Lecce-Inter 2020: due assoluzioni per non aver commesso il fatto

 

FONTE:Sport People

 

La seconda sezione collegiale Tribunale di Lecce, presieduta dal dott. Pietro Baffa, ha emesso sentenza di assoluzione con formula piena (per non aver commesso il fatto) in favore di V. S. e S. E., entrambi di Lecce e difesi dall’avv. Giuseppe Milli dopo un lungo processo terminato a quasi quattro anni di distanza dai fatti.

La vicenda riguardava un fatto avvenuto in data 19 gennaio 2020 in Lecce-Inter terminata con il risultato di 1-1 allorché al goal di vantaggio dell’Inter si accendeva una lite tra tifosi di opposte tifoserie.
Il successivo 31 gennaio veniva indetta una conferenza stampa presso la Questura di Lecce ove veniva divulgata la notizia che tre tifosi leccesi (il terzo C. A. sarebbe poi stato giudicato con rito abbreviato dal GUP che lo condannava con sentenza sub indice alla pena di anni tre e mesi otto di reclusione) erano stati individuati e imputati per i reati di lesioni aggravate, rapina aggravata consumata e infine tentata rapina ai danni di una donna originaria di Fasano (Br) e due altri tifosi interisti, tra cui un minore di Conversano (Ba).

Il lungo e capillare dibattimento ha dimostrato senza dubbio l’innocenza di V. e S. sopratutto grazie ad una perizia tecnica sull’unico elemento di prova utilizzato: un video amatoriale acquisito dalla Digos da uno spettatore.
I poliziotti intervenuti e gli steward presenti ed esaminati dal Tribunale non sono stati in grado di scardinare quanto la Difesa aveva cristallizzato nella perizia in favore degli imputati.
I testimoni, persone offese, invece hanno riferito circostanze del tutto differenti da quelle che si notavano dalla visione del video.

Ulteriore tassello che ha definitivamente corroborato l’innocenza del V. e dello S. è stata la strategia difensiva finalizzata all’esame di testimoni attraverso la comparazione contestuale tra quanto essi ebbero a riferire e le immagini che scorrevano e i fotogrammi da esse estrapolate.

Tutto ciò ha posto la parola fine a un calvario durato come detto quattro anni, durante i quali gli imputati hanno scontato (senza possibilità di poter essere indennizzati o risarciti) ben tre anni di daspo con obbligo di firma, una vera e propria gogna mediatica post conferenza stampa e il processo penale a loro carico.

“Vederli in lacrime alla lettura della sentenza mi ripaga di tanto lavoro. Sia da monito a coloro che troppo frettolosamente condannano prima di una sentenza del Giudice, anche se il rammarico è tanto poiché indagini più serene avrebbero certamente evitato questo ennesimo danno a carico di tifosi che, come sempre, pagano in anticipo senza possibilità di difesa e solo dopo molto tempo, a costo di tanto dolore sofferto, poi vedono trionfare la Giustizia”.

 

Avv. Giuseppe Milli