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Carcere: tre suicidi nelle ultime 24 ore. Rivolta nel carcere minorile Beccaria di Milano

 

FONTE:Radio Onda d’Urto

 

Situazione sempre più disastrosa nelle carceri, complice l’indifferenza delle istituzioni. Tre detenuti suicidi nelle ultime 24 ore. Incendio al carcere minorile Beccaria di Milano, scoppia la rivolta

 

 

Tre nuovi suicidi in carcere in meno di 24 ore: un 48enne ad Avellino, un 30enne a Trieste e un 70enne a Genova Marassi.
Salgono così a 8 le persone morte nelle galere italiane in una settimana e a 24 se si guardano i numeri dall’inizio dell’anno. Un trend che supera già in proporzione il record dello scorso anno, l’anno più nero, con 91 suicidi accertati.

“La situazione è sempre più disastrosa – commenta Vito Totire, medico e psichiatra, portavoce del Centro di documentazione Francesco Lorusso di Bologna – Si assiste a una fortissima riduzione della aspettativa di vita e delle condizioni di salute, per non parlare del benessere, delle persone recluse. Le persone vengono abbandonate a loro stesse, alla loro solitudine e disperazione e, a questa situazione di disperazione, non corrisponde una capacità di presa in carico, anzi, non c’è né la volontà, né l’intenzione di gestire una presa in carico.” Un’indifferenza istituzionale che, sommata al problema del sovraffollamento e alle molte altre criticità ormai note, per Totire trasformano le carceri italiane nell’espressione concreta del concetto di “istituzione totale”.

Oltre ad approfondire le cause e le concause di una situazione che sembra peggiorare giorno dopo giorno, Totire ha inoltre riassunto ai nostri microfoni le osservazioni che come Centro Francesco Lorusso hanno fatto al rapporto del secondo semestre 2024 relativo alle carceri di Bologna, tra cui compare la Dozza, carcere che, secondo il documento “deve essere demolito e l’area deve essere rinaturalizzata e rimboschita”.
entativo di rivolta e incendio lunedì pomeriggio al carcere minorile Beccaria di Milano. Un gruppo di giovani detenuti ha dato fuoco a lenzuola e materassi al secondo piano, asserragliandosi in un’ala del penitenziario di via Calchi Taeggi. Sul posto diversi equipaggi dei vigili del fuoco e gli agenti di polizia e carabinieri.

Dalle prime ricostruzioni, sembra che l’incendio sia stato appiccato da un ragazzo dopo aver saputo del suo prossimo trasferimento. Al Beccaria era presente anche don Gino Rigoldi. Alcuni giovani detenuti hanno poi iniziato a battere con bastoni e mani sulle inferriate delle finestre, lanciando piastrelle e urlando in direzione dei cronisti in strada.

Le fiamme sono state domate e la situazione è stata riportata alla normalità.