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Ultras Tito a Milano per dire: "No alla Tessera del Tifoso".

 

Il 28 luglio 2010 una delegazione del gruppo degli Ultras Tito Cucchiaroni si è recata a Milano, fuori dal Palazzo della Borsa, dove è avvenuta l'estrazione dei calendari per la nuova stagione calcistica. Di seguito il testo del volantino che è stato distribuito ai presidenti delle società ed alla stampa.

 


CARO PRESIDENTE… IL CALCIO APPARTIENE ALLA GENTE!
NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO!
Per chi se lo fosse dimenticato, il calcio appartiene a tutti, in quanto fenomeno di aggregazione che per mezzo secolo ha unito generazioni di italiani. Ancora oggi, 'la partita' è l'unico vero fenomeno sociale nel nostro paese capace di coinvolgere ragazzi provenienti da tutta Italia. Alla stadio ci si aggrega, nella propria squadra ci si identifica. Così è sempre stato, una tradizione. Aggregazione, identificazione, tradizioni, valori questi che il calcio moderno non contempla, e che anzi vuole sostituire con termini quali introiti, strategie aziendali, circuiti bancari... I signori del calcio hanno ormai da tempo avviato un processo di speculazione e commercializzazione del calcio, ignorando totalmente ciò che esso rappresenta nel nostro paese. Diventando business, il calcio ha cambiato pelle, perso in bellezza, poesia e credibili tà. Calcio scommesse, scandali, campionati falsati, pay tv, stadi deserti, decreti spalma debiti, giochi di potere, sponsor, stadi come centri commerciali… Ovunque e comunque l'obbiettivo è trarre il più alto guadagno possibile, anche se ciò vuole dire rinnegare la storia. Ultima trovata, ma non per gravità, la ormai tristemente nota tessera del tifoso. Ecco signore e signori la soluzione finale (spacciata per la soluzione alla violenza… ma telecamere, forze dell’ordine, tornelli e biglietti nominativi non bastavano?), ciò che finalmente metterà a tacere chi per anni ha lottato contro i 'loro' interessi economici, chi ama il calcio, chi passa le domeniche sulle tribune non curante di sole, pioggia, neve o classifica. Una schedatura in piena regola che, oltre a garantire una bella iniezione di liquidi nelle tasche delle banche, farà in modo che allo stadio abbia acceso solo chi si adegua al nuovo calcio, quello del 'più spendi e più sei tifoso', quello che vuole privilegiare e fidelizzare senza tenere conto di un valore come appunto l'aggregazione. É ora che i signori presidenti, dirigenti, autorità, aprano gli occhi. La passione, il tifo, la fede, la voglia di libertà, il boato non possono e non potranno mai diventare una mera voce di bilancio. Il calcio non appartiene a chi ci guadagna, ma a chi lo ama. I diritti di questi ultimi vanno difesi, non quelli televisivi. Rivendichiamo il diritto di libero pensiero, di aggregazione, di libertà, di recarci e vivere lo stadio come hanno fatto i nostri padri, di garantire lo stesso diritto ai nostri figli. Che si mettano il cuore in pace: siamo tifosi, non clienti, ne tantomeno ruote del loro sporco ingranaggio, non lo saremo mai. Fermiamoli finché siamo in tempo...
Giù le mani dal calcio italiano, no alla tessera del tifoso!

 

Ultras Tito Cucchiaroni