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20/11/2010 Treviso Venezia ( Trasferta vietata, Veneziani sequestrati in stazione )

 

Treviso. Alta tensione e treni bloccati per cento tifosi del Venezia senza biglietto

 

Bloccati alla stazione di Preganziol da trenta poliziotti in divisa anti-sommossa. Vogliono tornare gratis, poi paga il sindaco

 

TREVISO (21 novembre) - La linea del Piave, nel sabato ad alta tensione sul fronte della sicurezza, si è materializzata nella piccola stazione di Preganziol: lì è stata neutralizzata la minaccia degli ultras veneziani diretti a Treviso senza biglietto e con intenzioni bellicose per seguire Treviso-Venezia, partita della quinta serie del campionato di calcio.
Poco dopo mezzogiorno la polizia, una quarantina di agenti anti sommossa, ha fermato il treno in arrivo da Mestre. Nei suoi vagoni viaggiavano un centinaio di ultras lagunari. Era da giorni che questo gruppetto sfidava le forze dell'ordine annunciando la calata al Tenni in barba a tutti i divieti. E pur di aggirare ogni possibile ostacolo avevano pensato bene di imbarcarsi non sul solito treno locale, ma su un diretto che avrebbe saltato proprio Mogliano e Preganziol, arrivando dritto a Treviso. Piano andato in fumo perchè la polizia, fin da Mestre, ha tenuto sotto controllo la situazione.
E così nella piccola stazione è andata in scena quella tensione che attorno allo stadio Tenni è, fortunatamente, mancata. Carabinieri e polizia, a partire da mezzogiorno, hanno chiuso lo stadio in un perimetro presidiato centimetro per centimetro. Nell'aria c'era il pericolo di scontri tra le due tifoserie. In realtà non è successo niente. Unica "emozione" qualche petardo gettato in mezzo a piazza del Grano - sgomberata a mezzogiorno dal mercato con disappunto degli ambulanti - da un drappello di facinorosi biancocelesti. Qualcuno si è spaventato, ma tutto è finito in pochi minuti con l'arrivo di una volante. Poi, a parte una decina di supporter veneziani entrati nel Tenni sfruttando la loro residenza a Treviso, non è successo più nulla.
A Preganziol invece si è respirata tutta un'altra aria. La polizia ha fatto scendere gli ultras veneziani, tutti senza biglietto per lo stadio ma comunque intenzionati a raggiungere il Tenni nella speranza di trovare qualche varco. Una volta sotto le pensiline è cominciata l'identificazione. Poi la trattativa: «Fateci arrivare a Treviso», hanno chiesto. Ipotesi nemmeno presa in considerazione. Il proposito invece era di spedirli indietro. Qualcuno ha anche tentato di forzare il blocco, ma è stato subito neutralizzato con decisione dagli agenti.
Dopo le quattordici, a partita già iniziata e vista la malaparata, gli ultras hanno acconsentito a tornarsene a casa, sempre in treno. Ma senza pagare il biglietto. A questo punto sono state le Ferrovie a bloccare tutto esigendo il pagamento della tratta. Altra tensione. Il treno è rimasto fermo per più di un'ora e mezza, con grande disappunto degli altri passeggeri e con notevoli disguidi su tutta la linea. La situazione è stata sbloccata dal sindaco di Preganziol Sergio Marton, che ha pagato il viaggio per tutti. «Se questi soldi non li può pagare il Comune lo farò io di tasca mia - taglia corto Marton - ma non potevo certo tenere bloccata la stazione per questa gente. Ho speso cinquanta euro: cosa volete che siano a fronte di migliaia di euro di possibili danni?». Verso le 16 il treno è finalmente partito, chiudendo definitivamente il capitolo derby.
La partita è finita 3-1 per il Treviso, che ha così raggiunto il Venezia in testa al girone C della serie D di calcio.