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Valery, 4 febbraio 2004-2014. “Se non per me servirà per gli altri”

 

Fonte: Arexxini

 

l 4 Febbraio del 2004 all’età di ventisei anni moriva Valery Melis: Ultrà del Cagliari (e caporalmaggiore dell’esercito italiano nella brigata sassari, ha partecipato a diverse missioni “di pace” nei Balcani).
E’ morto di leucemia, contratta nel 1999, per il linfoma Hodgkin causato dall’inalazione di polveri sottili di uranio impoverito (patologia che ha colpito circa 1.500 militari, di cui circa 200 morti, che hanno partecipato a una o più missioni nei Balcani, tanto da parlare di vera e propria “sindrome dei Balcani”..già “sindrome del Golfo”). Per quattro anni la sua vita viene ridotta a un calvario, un continuo peregrinare negli ospedali di mezza Italia per sottoporsi a dialisi, chemioterapia e a un trapianto di cellule staminali. Una volta abbandonato dallo stato, che serviva da militare, in parlamento viene presentata un’interrogazione e al ministero della salute viene chiesto che Valery venga curato a spese dello stato in centri specializzati inglesi o americani, dove forse si sarebbe potuto salvare, o almeno avrebbe tentato di farlo. Abbandonato dallo stato. Il funerale di Valery non è infatti solenne (mentre l’allora ministro italiano Antonio Martino dichiara “La tragedia di Valery è ben presente all’interno della Difesa: non possiamo ridare la vita al soldato Melis, ma sarà trovata una soluzione soddisfacente”), nessun picchetto d’ onore, nessuno squillo di tromba, nessuna autorità politica italiana, nessun tricolore come invece prevede il protocollo. Solo i simboli e i colori degli Sconvolts Cagliari 1987. Perchè? Per non legare in un rapporto di causa-effetto le missioni nei Balcani, l’uranio impoverito e la morte per leucemia avvenuta, secondo lo stato italiano, non per causa di servizio. La prima delle “soluzioni soddisfacenti” promesse dallo stato italiano è arrivata a un anno dalla morte di Valery con una sorta di “riconoscimento” alla famiglia di 258 euro al mese, e diversi anni dopo con un indennizzo di 200.000 euro. Nonostante questi “soluzioni” e “riconoscimenti” la versione ufficiale dello stato italiano circa le cause della morte di Valery restano sempre le stesse, dapprima “non per causa di servizio” e in seguito “causa di servizio per stress da missione”. Nel 2011, a sette anni di distanza dalla morte di Valery, il tribunale civile di Cagliari sentenzia che “l’ esercito italiano non ha adottato le precauzioni e le misure di protezione”, “l’ esercito, e quindi il ministero della Difesa, è giudicato responsabile in quanto deve ritenersi che il linfoma di Hogdkin sia stato contratto dal giovane proprio a causa dell’ esposizione ad agenti chimici e fisici, potenzialmente nocivi durante il servizio militare nel Balcani”, “l’ esercito italiano, pur essendo stato avvisato da altro comando alleato, non aveva fornito alcuna informazione del pericolo e non aveva adottato alcuna misura di protezione esponendo Valery Melis alla contaminazione”, “proprio i detriti ritrovati nell’organismo del ragazzo hanno causato gravi alterazioni alle cellule del sistema immunitario come rilevato, con frequenza di gran lunga superiore alla media, nei militari rientrati dai balcani”, e condanna lo stato italiano a risarcire la famiglia Melis con 584.000 euro. A questa e ad altre precedenti condanne civili, lo stato italiano ha presentato ricorso ribadendo la mancanza della “causa di servizio” della morte di Valery, nonostante la legge del Marzo del 2009 inserisca l’ uranio impoverito tra le possibili cause di morti tumorali. All’indomani della sua morte gli Ultràs del Cagliari ricordano Valery a modo loro: domenica 15 Febbraio (Cagliari-Palermo, 3-2) del 2004, due striscioni (“voi l’avete dimenticato noi no…fuori la verità”, e “ONORE A TE GRANDE AMICO”) con al centro della Curva stracolma di bandierine rossoblu, lo stendardo raffigurante la foto di Valery e “Generale” che risuonava nelle altoparlanti dello stadio S. Elia. Attenzione mostrata anche da altre tifoserie del resto d’ Italia: Foggia (CIAO VALERY, NELL’ INDIFFERENZA DELLO STATO TE NE SEI ANDATO, MA NON DI NOI ULTRAS; GIUSTIZIA PER VALERY), Sampdoria (PERDERSI E’ POSSIBILE, DIMENTICARSI MAI. CIAO VALERY), Bari (VALERY VIVE NEI CUORI ULTRAS), Piacenza (VALERY, I COLORI CI DIVIDONO, IL RICORDO CI UNISCE)