Nella domenica dell’assurdo, dove l’interesse dei commercianti di divani ha avuto la meglio sulla passione della gente, nel modo piu’ paradossale, arrivando a toccare il fondo, con una gara giocata alle 11 del mattino, nella “Repubblica del buonsenso”, siamo riusciti ad entrare in un settore ospiti. Siamo entrati senza tessera. Inizialmente ci rendiamo conto che, anche se non e’ Italia, le leggi, quelle sbagliate, sono applicate anche a San Marino: senza tessera non si entra neanche qui. Siamo un bel gruppo, senza elemosinare nulla ci piazziamo fuori, iniziamo a tifare, a divertirci a modo nostro, facciamo casino. A quel punto la ragionevolezza prevale in chi opera con intelligenza e da un senso a quello che fa, non una giustificazione. “Meglio tenerli dentro” avranno pensato e allora, dopo aver spento i terminali e, controllato la lunga lista di diffidati e indesiderati faxata da oltreconfine, ci fanno i biglietti scrivendo i nominativi a mano. E’ quasi finito il primo tempo quando entriamo, sara’ un bordello di li alla fine. Eh gia! Siamo ancora qua, contro le tessere, le loro pay tv, il loro streaming, ancora qua, le stesse facce, qualcuna nuova, ma certamente la stessa testa, lo stesso cuore, a testa alta, Ultras, fino all’ultimo respiro.
Ed e’ sempre una splendida giornata.