NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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DAVIDE LIBERO











NEL RICORDO DI SPAGNOLO!

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°49

 

 

Il 29 gennaio 1995, fuori dallo stadio “Ferraris” di Genova, viene accoltellato mortalmente Vincenzo Claudio Spagnolo. Il tutto avviene nel corso di uno scontro tra milanisti e genoani. Questo tragico avvenimento (l’ennesimo) apre una seria riflessione nelle tifoserie, soprattutto tra quelle schierate contro il dilagare di gesti infami che non hanno nulla a che vedere con quei valori che simboleggiano il modo di vivere Ultras, cosi violento e assurdo per il mondo esterno, cosi vero e ricco di principi per chi lo vive da dentro. BASTA LAME BASTA INFAMI, vent’ anni dopo, rimane di un’attualita’ disarmante. Nulla e’ mutato se non, purtroppo, che ci si stupisce sempre meno di chi continua a campare da infame. Gia’, forse proprio questo e’ cambiato! In questi vent’anni abbiamo compreso che quello slogan, attraverso il quale ci si proponeva di accomunare un pensiero comune, valori condivisi da tutti, e’ rimasto tale (uno slogan appunto) e che la realta’ si e’ dimostrata ben diversa. Abbiamo capito che quell’unita’ non esiste, non e’ mai esistita e ce ne siamo accorti quando la repressione ha iniziato a colpire, con leggi sempre piu’ assurde. Ci siamo ritrovati da soli in battaglie piu’ grandi di noi, imbattendoci in soggetti che difendevano interessi per loro piu’ “cari” dei valori e del vivere Ultras, dietro ai quali si nascondevano ipocritamente. Mentre noi pagavamo la repressione (e continuiamo a farlo) loro si sedevano a tavolino con i questori e i ministri. Vent’anni dopo, nonostante tutto, possiamo permetterci di ribadire: BASTA LAME BASTA INFAMI! Perche’ appartiene al nostro modo di essere e alla tradizione della Curva Est. Sappiamo di non essere i soli in Italia a pensarla cosi’: piccole scintille di ribellione in mezzo alla desolazione di un arido campo, gente che non china il capo, che non scende a compromessi, ma sappiamo anche di non essere in tanti. L’unica certezza: essere noi stessi. Il pensiero di un ricordo rimane tale in chi non dimentica ed il piu’ sentito raggiunga “Spagna” e la primavera del suo sorriso, che e’ divenuto riferimento per chi ancora crede in qualcosa che non sia vuoto.