NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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SPEZIALELIBERO

DAVIDE LIBERO











L’IPOCRISIA NON CI APPARTIENE

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°57

 

Adesso che tutto e’ piu’ reale, concreto, che la sbornia e’ passata, e’ il momento di mettere le cose in chiaro.
Il Teramo deve appartenere a tutti! Chiunque deve sentirsi orgoglioso di questi colori e se questo momento di euforia, generato da uno storico traguardo raggiunto, ha fatto risvegliare in molti, nella nostra citta’, tutto questo entusiasmo, noi non possiamo che esserne felici, nella speranza che la gioia di un momento diventi consapevolezza nel tempo e che l’esultanza per un risultato sportivo si trasformi in duratura passione.
Certo, chi ci e’ sempre stato non ha bisogno di stimoli, vittorie e categorie per amare i colori della propria citta’ e questa maglia per noi e’ e rimane sempre magica a prescindere (anche quando ci fa soffrire). Sentiamo tuttavia la necessita’ di tappare la bocca a tutti gli ipocriti che, cavalcando l’onda di questo entusiasmo per il proprio tornaconto d’immagine, adesso si riscoprono biancorossi. Non ce ne frega un cazzo di pseudo appartenenze politiche di tali personaggi, nel calderone ci mettiamo tutti, nessuno escluso. E allora ci permettiamo un bel dito medio in faccia a tutti i nuovi “tifosissimi” delle istituzioni, che non hanno mosso un dito quando la Teramo Calcio 1913 spariva sette anni fa, nel silenzio piu’ assordante da parte degli stessi soggetti, che non persero pero’ tempo nello sparare sentenze, definendo deliquenti quei venti “scemi” che bloccarono la sfilata della coppa Interamnia e che chiedevano rispetto per la centenaria storia della nostra maglia. Sia chiaro i venti “scemi” non vogliono nessun merito, facevano quello che sentivano. Alle chiacchiere e agli allori personali, loro, preferiscono i fatti. Un forte e sentito vaffanculo giunga a chi, adesso, promette feste al Comunale e fino a ieri lo dichiarava inagibile anche per una sfida fra scapoli e ammogliati, che definisce la Curva Est “mitica”, fatto salvo che, cinque anni fa, non fosse stato per il solito manipolo di “scemi”, insieme all’orgoglio di un popolo, improvvisamente ridestato, al posto di quegli storici gradoni ci avrebbe messo un bel cubo di cemento. Un vaffanculo a chi si ricorda di colorare la citta’ di biancorosso adesso, come se fino a ieri eravamo di un altro colore. I colori, i simboli sono espressione di un popolo e come tali sempre vanno esposti e rivendicati, non solo nei momenti di gioia, ma anche e soprattutto nei momenti di difficolta’. Un vaffanculo forte giunga a quanti pensano di venire da adesso in poi in questa Curva a gustarsi del “buon calcio” al prezzo piu’ economico. Potete togliervi dai coglioni subito! Questa Curva ed i suoi Ultras meritano rispetto. Abbiamo l’obbligo e l’onore di una storia da portare avanti! Chi non canta, chi non da tutto, puo’ andare affanculo in un altro settore, nella migliore delle ipotesi, anche restare a casa. Qui le sfilate non le vogliamo. Chi sceglie di rimanere lo faccia con lo spirito giusto o capira’, col tempo, con chi ha a che fare... a buon intenditore poche parole!