L’appartenenza e’ un sentimento, un valore. L’appartenenza, come tutti i sentimenti e i valori insiti in un uomo, non sono qualcosa che si sperpera in un fiume di parole, ma che si dimostra nella propria esistenza con l’agire. L’appartenenza non prevede nessun tornaconto ovviamente, appartiene a chi la sente bruciare dentro, a chi non ha vergogna di avere gli occhi lucidi per un’emozione o per la rabbia, di fronte a quello che senti tuo.
Noi apparteniamo a quei colori magici che rappresentano una terra troppe volte defraudata dagli interessi di pochi, con l’impegno di chi, invece, interessi non ne ha ed e’ piu’ attento a quello che lo circonda.
Apparteniamo a quei colori magici che non hanno bisogno di risultati per essere sostenuti, se e’ vero che quella stessa appartenenza che parte dalla terra di ognuno, trova massima espressione nella TERAMO CALCIO 1913.
Noi apparteniamo alla Est e non al settore di questo stadio dall’”orientamento sbagliato” e che, invece, non ci appartiene minimamente. Altri sono i gradoni che trasudano storia, la nostra storia. Eppure, se e’ vero che non sono i luoghi a fare gli uomini ma il contrario, siamo certi, nell’arco di quei 90 minuti, cosi come durante la settimana, di appartenere e far parte di quella stessa storia, dei suoi valori e che, nonostante tutte le difficolta’ imposte anche da questo impianto, ma soprattutto dalla vile repressione che circonda il nostro essere, continuiamo a denti stretti a far sopravvivere quello per cui, in fondo, siamo nati: la nostra storia, il 1913 e la nostra appartenenza alla
CURVA EST.