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"Messi in ginocchio come terroristi". Il racconto di un amico del genoano ferito a San Siro

 

FONTE www.ilsecoloxix.it

 

Genova - Si è svegliato dal coma e ha raccontato la sua versione dei fatti . «Le cose non sono andate come dicono, mi ricordo tutto quello che è successo, è molto diverso dalla versione ufficiale», ha detto ieri sera ai familiari il tifoso genoano di 38 anni finito in coma dopo un controllo di polizia giovedì sera a San Siro durante Inter - Genoa. Ma il riserbo sui dettagli è totale da parte dei parenti che non aspettavano altro che rivederlo cosciente. «Prima ne deve parlare con il suo avvocato», dice il cognato Marco Soranno, marito della sorella Nadia, che era andato alla partita insieme a lui e ad altri cinque amici di Sestri. Succederà lunedì quando il suo legale, Riccardo Lamonaca, lo assisterà nell’udienza di convalida che si terrà in ospedale date le condizioni ancora gravi, specie per quanto riguarda il problema del vomito nei polmoni. Sulla vicenda è intervenuto ieri sera anche il numero uno dell’Inter, Massimo Moratti: «La partita Inter-Genoa è stata pulita, con un episodio grave che non c’entra nulla con la squadra e i tifosi».
Intanto, anche gli amici rimasti con Moro finché non è stato portato via da un gruppo di agenti e steward, disegnano un quadro un po’ diverso da quello tratteggiato dalle fonti ufficiali della questura di Milano: «Moro era fuori controllo, ha tentato di fuggire e in quella circostanza è caduto insieme a un agente che tentava di trattenerlo».
«La verità è che a San Siro ci hanno trattati come dei terroristi, mentre eravamo soltanto un gruppo di tifosi allegri», dice Daniele Govigli, 50 anni, artigiano e padre di famiglia. «Mi hanno fatto inginocchiare per terra e svuotare le tasche, anche se ho cinquant’anni e sono così pulito da essere stato nominato giudice popolare. Massimo si è rifiutato, per quello l’hanno portato via».
«Vi prego di pubblicare la nostra foto - prosegue Messi in ginocchio come terroristi» che nei prossimi giorni spiegherà anche al legale dell’amico che cosa è successo a San Siro - voglio che si vedano le nostre facce di gente normale che per seguire la squadra del cuore ha fatto la tessera del tifoso senza fiatare».