NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

26 MARZO 2000

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

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SPEZIALELIBERO

DAVIDE LIBERO











Tifoseria sotto controllo botte agli ultras ribelli

 

Guai a chi contesta il Potenza. Lo sa bene un tifoso rossoblù che, dopo aver promosso la contestazione, è stato schiaffeggiato, portato davanti al «duo» Postiglione-Cossidente e costretto a scusarsi. Lo sportivo, dopo la partita Potenza-Sambenedettese del 9 dicembre 2007, aveva avviato la tifoserie contro il presidente. Ma, scrivono gli investigatori, su istigazione di Postiglione, «che chiedeva vendetta per l’affronto subito, Cossindente ordinava a Michele Scavone e Alessandro Scavone di convocare presso la sede del Potenza il suddetto tifoso». Il malcapitato fu prelevato davanti al bar K2 e portato «al cospetto di Fanizzi, Cossidente e Postiglione, quindi costoro, mostrando un atteggiamento di aperta minaccia, costringevano costui a fare le accuse al Postiglione». La stessa vittima, poi interrogata, avrebbe ammesso di aver ricevuto uno schiaffone, ma la cosa era pure rivelata da una telefonata tra Cesare Montesano e un giocatore.

E non si tratterebbe di un caso isolato. In una intercettazione telefonica si manifestano «propositi di punizione esemplare da infliggere a qualte tifoso ultras ribelle» ben individuato. «E ci tognialo il primo pensiero» avrebbe spiegato Michele Scavone a Postiglione.

Le minacce, però, non sarebbero servite ad appianare diverbi solo coi tifosi, ma anche per regolare questioni interne alla società. Così quando si decise di allontanare dalla gestione del settore giovanile Rocco Quaratino e Tonino Lopiano, la partita fu nuovamente gestita dal duo Cossidente-Postiglione. Convocarono Quaratino, comunicarono la decisione e di fronte alle proteste di questo il boss «replicava con un chiaro e minaccioso avvertimento, dandogli una pacca sulla spalla». Qualche giorno più tardi sarebbe stata incendiata l’auto della moglie di Lopiano e in uso a Quaratino e poi sarebbero arrivati degli sms: «non ti è bastato l’avvertimento ultimo: stai lontano da me e dal calcio» e «fai il duro perchè sei protetto dai carabinieri, ma presto pagherai tutto infame di merda». A vedere quanto accaduto ieri non è andata proprio così.