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Chi difende gli alberi è pericoloso per la pace. Sindacalista "sequestrato" per 7 ore dalla polizia

 

Fonte:popoff

 

Emilio Izzo un sindacalista molisano polemico con il sacrificio della pianta secolare addobbata a S.Pietro. fermato per sette ore dalla polizia
Emilio Izzo, segretario molisano della Uil per il comparto beni culturali, chiama Popoff da un commissariato di polizia, il commissariato Borgo, dalle parti del Vaticano. Sono passate le 19. Emilio è nelle mani della polizia già da quattr'ore senza conoscere che tipo di norma abbia mai violato e, in diretta, ascoltiamo che lo vorrebbero portare alla questura centrale. E' stato fermato perché voleva depositare ai piedi dell'albero di Natale un cartello, misura A3, il doppio di un volantino, che invita il santo padre e il sindaco Alemanno a rispettare il creato. A partire dall'albero di Natale. Nella vicina piazza S.Pietro, infatti, brilla un gigantesco albero secolare abbattuto per ornare la piazza. Era un monumento naturale, un "Re Fajone", gigantesco faggio di sei metri e mezzo di diametro e diciotto metri di altezza cresciuto in agro di Vastogirardi, in zona Mab, foreste protette dall'Unesco. E' stato abbattuto in Molise, dove abita Emilio che allora ha deciso di inscenare una micromanifestazione dandone regolare preavviso.
Ma è stato fermato da una ventina tra agenti in divisa e in borghese mentre arrivava in piazza, con il foglio lo hanno portato con le buone al posto di polizia a ridosso del Vaticano facendogli balenare l'idea che, nonostante non stesse commettendo alcun reato, il potentissimo staterello circondato dalla Capitale, non veda di buon'occhio che qualcuno ne contesti l'arroganza. Assieme a Emilio la compagna che lo segue volontariamente in questa via crucis coatta e fuori tempo.
Aveva scritto Izzo sulla rete: «Sabato alle ore 15.30, sarò nello stato del Vaticano in Piazza San Pietro per depositare ai piedi del gigante verde di Pescopennataro, sacrificato per le festività del Santo Padre, un messaggio-cartello e dei fiori ecologici sperando che con tale gesto e segno di attenzione, il Papa possa raccogliere oltre al mio grido di dolore (e quello di tanti altri), anche la proposta che giorni addietro consegnai alla stampa e che qui ripeto. Santità, visto che allietare le festività natalizie piace a tutti noi (o gran parte) oltre che a Lei e che ogni regione è lieta di poter partecipare alla Sua gioia ogni anno, perché non dà mandato ai Suoi funzionari di attivarsi al fine di far realizzare un alberone ecologico smontabile che annualmente può erigersi davanti al colonnato del Bernini e ritornare nei pacchi a fine feste per poterlo riutilizzare negli anni successivi? E, contestualmente, perchè non calendarizza una Sua graditissima visita ogni anno in una regione diversa a benedire un albero allestito nel più bel bosco o quello meglio tenuto? Vede Santità, basterebbe poco, molto poco per rispettare il creato e far felice i cattolici-cristiani e non solo. Sarebbe una vera e giusta festa per tutti». Ma forse in Vaticano il rispetto degli alberi secolari potrebbe essere reputato una minaccia per la pace del mondo, come l'autodeterminazione delle donne, la dignità di vivere e morire o la libertà di orientamento sessuale.
Cinque sono gli alberi tagliati dai boschi italiani per addobbare la capitale, due dal Molise (per San Pietro e il Colosseo) e tre dal Trentino (per Piazza Venezia, Pincio e Campidoglio)". "Ci sembra impossibile - dice anche Legambiente - pensare che questi maestosi giganti, silenziosi custodi della nostra storia, possano essere sacrificati ad una pratica degna del più sfrenato, capriccioso e anacronistico consumismo»

 

Checchino Antonini