NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

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L’IPOCRISIA NON CI APPARTIENE

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°13

 

Nella settimana appena trascorsa è morto il capo della polizia Antonio Manganelli. Ovviamente istituzioni e media si sono subito messe in moto nell’ipocrita esaltazione di questo “servitore dello stato”. Noi riteniamo doveroso, dopo una settimana passata ad ascoltar cazzate, ricordare a tutti chi era, in realtà, questo personaggio.
Antonio Manganelli è stato il vice capo della polizia durante il G8 di Genova e non ha, a differenza di quanto asserisce la propaganda di stato tramite la stampa, mai rivolto delle scuse a nome della polizia a coloro che a Genova, ed in particolare alla Diaz e a Bolzaneto furono vittime delle violenze, dei soprusi e delle torture da parte delle forze dell’ordine, ma è anche colui che, secondo quanto emerso da un'intercettazione telefonica all'ex questore di Genova Colucci, avrebbe detto, riferendosi al pm Enrico Zucca che conduceva le indagini sull'assalto alla scuola Diaz: "..dobbiamo dargli una bella botta in testa a 'sto magistrato".
Antonio Manganelli dopo il G8 di Genova sostituisce De Gennaro e diventa capo della polizia. Antonio Manganelli non ha mai destituito dal corpo di polizia i quattro agenti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi. Antonio Manganelli definì, in un intervista, l’omicidio di Gabriele Sandri: “un imperdonabile leggerezza”.
Antonio Manganelli ha nominato Oscar Fioriolli, noto alle cronache per essere stato uno dei torturatori di stato dei militanti delle formazioni armate, a capo della Scuola di formazione per la Tutela dell’ordine pubblico istituita nel 2008, proprio con l'intento di formare agenti in grado di affrontare situazioni di conflittualità quali cortei e manifestazioni.
Antonio Manganelli ha avuto un ruolo primario nel processo di militarizzazione della polizia che è stata addestrata a muoversi come negli “scenari di guerra”. Non a caso sono stati quasi del tutto aboliti i concorsi di reclutamento nella polizia, riservando l’ingresso quasi esclusivamente ai militari che hanno fatto la ferma volontaria nelle guerre in Iraq, Balcani ed Afghanistan.
Antonio Manganelli è stato il capo di una Polizia che rappresenta il braccio armato dello Stato e che fa della repressione sistematica del dissenso uno dei suoi punti di forza.