NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

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Telecamere: a loro la privacy, a noi la repressione

 

Tratto dal sito dei boysparma1977.it

 

Sembra impossibile, eppure: ancora più telecamere al Tardini. Ormai è una costante: regolarmente aumentano. Mentre il Palazzo lotta strenuamente per la sua impunità, e in nome della (sua) "privacy" si batte contro qualsiasi intercettazione audio-video, la gente normale può essere ripresa, controllata, e magari: pure bastonata e carcerata.
L'assessore alla sicurezza per il Comune di Parma, Fabio Fecci, ha dichiarato: «Abbiamo svolto un ottimo lavoro insieme al Parma (grazie Società! ndr), e il plauso va anche alle forze dell'ordine impegnate ogni giorno a far sì che la gente allo stadio non debba sentirsi minacciata da frange che ormai mettono a repentaglio anche il regolare svolgimento delle partite. L'auspicio è che la tecnologia ci aiuti».
Visto che il Parma vuole così bene ai suoi tifosi, siamo sicuri non gli imporrà la Tessera del tifoso e non gli porterà via lo stadio per trasformarlo in senso commerciale...
L'applauso alle "Forze dell'ordine" è il leitmotiv del Palazzo, romano o periferico che sia. L'omicidio di Aldrovandi, la carneficina di Bolzaneto, l'omicidio Sandri, l'omicidio Cucchi, le manganellate ai cortei di lavoratori, l'aggressione a Gugliotta (pochi giorni fa, prontamente carcerato dopo esser stato manganellato tanto per fare un po' di "sicurezza") non contano. Come non contano, per restare a Parma in zona stadio, l'assalto al bar Gianni del 2006, o i fatti di Parma-Inter 2008, dove c'è ancora (ovviamente dei BOYS) che va a firmare in Questura per colpe di altri.