Nella trasferta di Melfi abbiamo avuto il primo approccio ai folli effetti della tessera. In nove ci siamo ritrovati fuori dallo stadio, impossibilitati ad acquistare i biglietti del settore ospiti in quanto non tesserati, abbiamo tentato di acquistare i biglietti dei settori locali; non essendoci del resto restrizioni territoriali tale operazione era nel pieno delle nostre possibilità, dimostrando fattivamente come tale strumento faccia acqua da tutte le parti: non si da possibilità agli ospiti non tesserati di entrare nel settore loro adibito poi però gli si concede la promiscuità con i tifosi di casa, riportando, di fatto, la situazione in tema d’ordine pubblico indietro di 20 anni, ennesima dimostrazione che chi ha pensato questa stramaledetta tessera non aveva in mente né la salvaguardia dei tifosi né la lotta alla violenza.
Non siamo riusciti ad entrare neanche nei settori di casa e questo è da addebitare ad un nostro errore di ingenuità ed inesperienza, di fronte a questo nuovo modo di muoversi. Siamo stati così bloccati dagli sbirri, che ci dirottavano verso una collinetta, che era in una posizione talmente ottimale che era praticamente come essere dentro lo stadio, ma non eravamo dentro, e noi dobbiamo stare dentro. Per aggirare questo tipo di problematica bisogna innanzitutto entrare nell’ottica che si va in trasferta in clandestinità e quindi bisogna rendersi il più “invisibili” possibile.
Nel complesso siamo comunque soddisfatti della trasferta di Melfi: è stato un ottimo esordio, indipendentemente dai piccoli errori che servono per crescere, nonostante i numeri, nonostante tutto…
orgogliosi di essere gli Ultras del Diavolo!