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T.d.T e Osservatorio: quando i nodi cominciano ad arrivare al pettine...

 

FONTE: Ultras Tito Cucchiaroni

 

La scorsa settimana deve essere stata particolarmente difficile se vissuta dal punto di vista dell’Osservatorio, di chi vede ancora nella Tessera del Tifoso la soluzione a tutti problemi legati al mondo degli stadi, di chi la tessera l’ha voluta, adottata, e propagandata.
Iniziamo da venerdì scorso 19 ottobre: esce in modo veemente la notizia di una sentenza “choc”: la A.S. Roma è costretta a risarcire un suo tesserato/abbonato 5 mila euro per trattamento illegittimo dei dati personali contenuti nella modulistica necessaria per ottenere la Tessera del Tifoso (leggere il seguente link per leggere la notizia). La decisione è stata presa dalla seconda sezione del Tribunale Civile di Roma e le conseguenze potrebbero essere a dir poco catastrofiche per determinate società di calcio. Provate ad immaginare se tutti i tesserati d’Italia, aventi la Tessera del Tifoso sotto forma di carta di credito, facessero ricorso esattamente come ha fatto il tesserato romanista. 5000 euro a persona, e di questi tempi farebbero comodo a tutti!! Se considerate il fatto che la stragrande maggioranza delle società hanno abbinato tessera e carta di credito, e se è vero che sono state emesse oltre 700 mila tessere del tifoso (anche se l’Osservatorio nell’ultima nota emessa parla addirittura di 1 milione di tessere, un po’ come darsi la zappa sui piedi in questo caso), vi basterà fare due conti per capire quanti assegni si troverebbero a dover firmare i nostri cari presidenti. La sentenza fa seguito anche alla decisione del Consiglio di Stato nel dicembre 2011 (notizia apparsa anche sul nostro sito, clicca QUI per la notizia), quando quest’ultimo aveva dichiarato che “la sottoscrizione di un contratto con un partner bancario per il rilascio di una carta di credito prepagata potrebbe condizionare indebitamente (nella misura in cui si provi che l'uso della carta non sia funzionale ad assicurare le finalità proprie della tessera del tifoso) la libertà di scelta del tifoso-utente e potrebbe pertanto assumere i tratti di una pratica commerciale scorretta”. Dopo le varie sentenze, ora arriva il momento di pagare, per la precisione 5 mila euro a testa!! Niente male! Ci chiediamo se a pagare saranno solo le società (colpevoli anche loro, sia chiaro) o anche chi, tempo addietro, sosteneva che la TdT avrebbe avuto anche grandissimi vantaggi commerciali…
Tornando alla settimana passata, sempre il 19 ottobre il portavoce dell’Osservatorio se ne esce dichiarando pubblicamente che “Per chiarezza, Parma-Sampdoria va contro la regola, perché in trasferta si va solo con la Tessera del tifoso. Ho verificato che c’è stato un difetto sulla procedura, stiamo accertando le ragioni. Lungi da noi l’idea di rompere le scatole a quei tifosi che hanno già acquistato il biglietto, ma sia chiaro che questa non è una nuova interpretazione della Tessera del Tifoso. Non c’è stata nessuna modifica a quanto previsto dai regolamenti dell’Osservatorio. C’è stato un inghippo...». Un “inghippo”? Sarà mica stato un “inghippo” stile Italia vs Serbia a Genova o forse è lo stesso “’inghippo” che ha fatto sì che migliaia di tessere del tifoso debbano ancora essere ufficialmente consegnate (in certi casi dopo anni!!) a chi ne ha fatto richiesta? (a proposito, leggetevi un po’ cosa è successo a Udine domenica scorsa… clicca QUI). Nell’attesa che capiscano la natura dell’inghippo, cogliamo l’occasione per rassicurarli: a Parma tutto è filato liscio, niente scontri, niente scene di ordinaria follia, solo spalti gremiti e gente contenta di poter finalmente andare in trasferta a sostenere la propria squadra. Detto fra di noi, il fatto che un errore dell’Osservatorio abbia permesso (PER ERRORE) una giornata di festa e sport, non ha aiutato a consolidare l’immagine di Massucci e colleghi di fronte all’opinione pubblica.
Sempre in settimana, lo stesso Osservatorio se ne usciva con un’altra nota in cui definiscono i tifosi una “risorsa”, termine quest’ultimo spesso abbinato, normalmente, alla parola “economica”: a voi il piacere di trarre le dovute conclusioni. Nella nota, inoltre, si legge che “L’Osservatorio ha adottato tali best practices con l’auspicio che possano presto divenire parte del modello italiano per la sicurezza negli stadi”. Ci risiamo con l’esterofilia: se qualcosa viene dall’estero allora va presa ad esempio. Ora ci chiediamo cosa siano queste “best practices”. Temiamo che siano tutto tranne che riportare i tifosi (badate bene, tifosi nel senso più ampio, quindi Ultras e non) allo stadio.
Concludiamo il presente articolo prendendo in prestito delle parole scritte da Militello (Striscia lo Striscione..) all’interno di una lettera (leggibile al seguente link) presentata ad un dibattito, che ha avuto luogo a Pisa, incentrato sulla Tessera del Tifoso: “Tralascio il fatto che negli ultimi anni ho ricevuto talmente tante segnalazioni di abusi, soprusi e assurdità assortite che avrei potuto fare tranquillamente un servizio ogni sera. Ma non posso tralasciare il fatto che la maggior parte delle lamentele proviene non tanto o non solo dagli ultras – un mondo che di solito, nel bene e nel male, tende ad autorappresentarsi e ad autodifendersi – ma esattamente da quel target di persone che l’avvento della TDT voleva riportare negli stadi. Io sono pressoché certo che la direzione intrapresa sia opposta al ritorno delle famiglie allo stadio”, e ancora “le normative attuali, quelle che regolamentano l’accesso negli impianti e la scomparsa di quelli che io mi ostino a chiamare strumenti positivi di tifo (tamburi, fumogeni, coreografie, di cui non è morto mai nessuno), sono nate per buona parte nel 2007, nel post-Raciti e quindi furono conseguenti ad un’emergenza. Poi in Italia, come spesso succede lo straordinario diventa ordinario e nulla è più definitivo del provvisorio. Ma allora, visto che sbandierate sempre numeri ottimistici e tutti i fenomeni violenti sono in calo ci dice per favore QUANDO FINISCE QUESTA EMERGENZA??”.
Premesso che i “fenomeni violenti in calo” sono dovuti al fatto che gli stadi sono vuoti, ci chiediamo anche noi quando tutto questo accanimento verso gli appassionati di calcio avrà fine, e quando quest’ultimi (noi compresi) potranno tornare in trasferta liberamente. Come già detto in passato, riteniamo giunto il momento di voltare veramente pagina. Speriamo che qualcuno, all’Osservatorio, presto se ne renda conto, prima che sia troppo tardi, prima di incappare in ulteriori brutte figure.