NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

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NUCIFORA? . . . NE’ ORA, NE’ MAI!

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°14

 

Negli ultimi giorni, in città, è circolato il nome dell’avvocato Enzo Nucifora come nuovo ingresso nella società della Teramo Calcio 1913.
Enzo Nucifora è il classico soggetto alla Luciano Moggi, passateci l’eufemismo, tanto è vero che negli anni ottanta veniva addirittura considerato il suo alter ego dalla stampa nazionale per la capacità di acquistare giocatori semisconosciuti a poco prezzo e rivenderli dopo averli valorizzati a cifre esorbitanti. Un esempio su tutti, Nucifora quando era DG al Messina, acquistò un certo Toto Schillaci a 13 milioni di lire e lo ha rivenduto a 7,5 miliardi alla Juventus. A parte questi aneddoti, che faranno arrapare qualche calciofilo nostrano, quello che a noi più interessa è che questo signore ha legato il suo nome a quello del fallimento dell’Arezzo del 1993, quando si mise a capo di una cordata di imprenditori romani che, nel giro di una stagione, svuotarono le casse della società e portarono la stessa al fallimento. Quello che più ci preme sottolineare è che le sue fortune ruotano attorno a presidenti che definire banditi senza scrupoli è il minimo, quali Antonio Sibilla ad Avellino, Salvatore Massimino a Messina.
Enzo Nucifora appartiene a quella sfera di manovratori del calcio di malavoltiana memoria e, se in passato abbiamo pagato dazio con i vari Traini, Ciccio Graziani e compagnia bella, questa volta non ci stiamo a guardare immobili che altri soggetti si permettano anche solo di pensare di poter banchettare con la nostra passione.
Ben vengano progetti ambiziosi da parte dell’attuale società che ha dimostrato, con i fatti, di tenere al futuro del calcio cittadino, ma intorno al Teramo 1913 vogliamo vedere solo gente dal profilo basso, che abbia davvero voglia di fare calcio con passione ed abnegazione, anche se questo volesse dire soffrire di più e rinunciare a trionfalistiche cavalcate, che poi, come il tempo e l’esperienza ci hanno insegnato, nascondono, in realtà, tonfi ancor più clamorosi ed il conseguente ritorno ai campetti polverosi delle zone limitrofe.