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Se il modello inglese fosse applicato ai diritti Tv

 

FONTE: Dodicesimo Uomo

 

Non si capisce proprio, visto che vogliamo copiare il modello inglese negli stadi, perchè non applicare anche lo stesso modello alla ripartizione dei soldi delle Tv.
Scusate l'ironia, il perchè si capisce benissimo basta guardare la tabella qui sotto:
Guadagni stagionali:*
Juventus 104, Milan 87, Inter 87, Napoli 65, Roma 65, Lazio 52, Fiorentina 45, Udinese 41, Palermo 38, Sampdoria 37, Genoa 36, Bologna 36, Cagliari 35, Atalanta 35, Torino 34, Catania 34, Parma 32, Chievo 29, Siena 27, Pescara 24.
Come sarebbero gli introiti di questa stagione con il modello Premier League:*
Juventus 65, Milan 61, Inter 56, Napoli 57,Udinese 57, Lazio 56, Roma 54, Fiorentina 47, Parma 46, Bologna 45, Chievo 44, Catania 43, Atalanta 42, Palermo 41, Siena 40, Genoa 39, Cagliari 39, Sampdoria 38, Pescara 36,Torino 35,
*le cifre indicate si riferiscono ai milioni di euro
Eppure l'Antitrust in data 17 aprile 2013 ha bocciato la ripartizione dei diritti Tv della Lega Serie A: l'Antitrust ha giudicato negativamente la suddivisione dei ricavi effettuata dall'Assemblea dei presidenti del massimo campionato. Secondo l'Autorità è dato troppo peso ai risultati storici e al bacino di utenza, mentre dovrebbe essere aumentata l'incidenza del merito sportivo. Inoltre, per l'Antitrust la ripartizione deve essere decisa da un soggetto terzo, diverso dalla Lega.
Non che ci volesse un genio per capire che tale ripartizione premia sempre le “3 solite note” e che non è equa. Quindi visto il gran parlare, molte volte senza sapere niente, del modello inglese, sicuramente la loro ripartizione dei soldi dalle tv, garantirebbe una serie A più equilibrata, più competitiva e quindi più avvincente.
La Juve avrebbe 39 mln di € in meno, il Milan – 26 mln di €, l'Inter - 31 mln di €. Perderebbero soldi anche Napoli e Roma.
Insomma cari Beretta e compagnia bella, parliamone...