NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

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1913-2013: STORIA, ORGOGLIO, PASSIONE… CENT’ANNI DI TRADIZIONE! (9^ PUNTATA)

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°16

 

1967 – 1975: La prima categoria, la storica fusione, l’agognata serie C col “Teramo delle meraviglie”.

 

Nella stagione 1966/67 il Teramo Calcio si trova impelagato ancora in Prima categoria, Girone B. Durante la stagione estiva l’ipotesi di una fusione Teramo – Interamnia si è arenata nel tempo con le due compagini di nuovo ai nastri di partenza, questa volta nella stessa categoria. I biancorossi disputano una buona stagione, concludendo il campionato al terzo posto. L’Interamnia invece conclude al primo posto e gioverà clamorosamente anche di un ripescaggio da parte della Lega che la farà giocare direttamente in serie D, visto l’aumento del numero di gironi della categoria. Il Teramo invece, per la stagione successiva, dovrà ancora militare in Prima Categoria, lottando per conquistare il posto che merita.
1967/68: il Teramo ci riprova. Questa volta i cuori biancorossi si uniscono intorno alla società con l’unico obiettivo di risalire in D. I teramani disputano una stagione entusiasmante vincendo il campionato con 53 punti davanti al Pratola. Per accedere in serie D dovranno vedersela con il Pro Lanciano. Il Teramo perde entrambe le sfide, sia quella in trasferta, sul campo dei frentani per 1 a 0, sia la seconda tra le mura amiche, addirittura col passivo di due gol a zero. Niente serie D quindi, neppure per l’Interamnia costretta a retrocedere dopo una sola stagione. A fine campionato molti recriminano sulla mancata fusione. Detto fatto: la stagione 1968/69 è quella della storica fusione. Dopo tre anni di attività calcistica l’Interamnia confluisce nella più vecchia società per portarvi nuove energie e per tentare di riportare il calcio teramano nelle categorie che contano. Il campionato di Promozione sembra ormai una pura formalità, infatti il Teramo chiude i battenti al primo posto con 54 punti.
Lo spauracchio spareggio è alle porte, questa volta l’avversario è il Città S. Angelo.
I teramani dopo un deludente 0 a 0 nel glorioso comunale, saranno costretti a perdere il treno serie D dopo la sconfitta nel match di ritorno per 1 a 0.
C’è grande delusione tra gli sportivi, tuttavia i biancorossi saranno riammessi in serie D grazie ad un miracoloso ripescaggio. Il Teramo riapproda in serie D e la piazza biancorossa già sogna la C. Ma ci vorranno diverse stagioni affinché il sogno si realizzi. Cinque per la precisione, cinque stagioni in cui il Teramo lotterà con le unghie e con i denti per la categoria che conta. Domenica 7 settembre 1969 si gioca il primo “Derby dell’amicizia” tra Teramo e Giulianova, organizzato dalle due compagini per riconciliare le due tifoserie contrapposte in vista dei derbies di campionato. Un’iniziativa poco proficua visti gli incidenti post gara nel match Giulianova Teramo del 29 marzo 1970. I biancorossi nell’occasione perdono la gara per 1 a 0 e fuori dal Fadini e le due tifoserie si rendono protagoniste di diversi tafferugli. Da ricordare la spiacevole “azione “dei giallorossi ai danni delle auto dei teramani fuori lo stadio. Goliardica invece la presa di posizione dei teramani che impedirono, il giorno dopo, la vendita del “pesce giuliese” lungo Corso S. Giorgio.
Nella stagione 1971 – 72 da ricordare la nascita del primo “Club Biancorosso”, nato in via Tripoti con il suo Presidente Vincenzo Ferri. I campionati successivi saranno caratterizzati da un andamento sempre costante, il Teramo chiude sempre a metà classifica senza patemi d’animo, fino ad arrivare all’indimenticabile stagione 1973/74, l’anno del mitico ritorno in serie C. I biancorossi disputano un campionato eccezionale, sugli scudi il bomber Pulitelli ( 27 presenze, 13 gol), Diodati e De Berardinis. Saranno questi i nomi che faranno del Teramo la “squadra delle meraviglie” del 1974/75, e del Comunale “la scala del calcio” come inneggiava uno striscione ai bordi del Comunale.
I biancorossi arrivano al terzo posto, a solo tre punti dal Modena, sfiorando così la serie B. Un anno indimenticabile che ancora oggi riecheggia nella memoria calcistica della nostra città.