NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

laboratoridirepressione

SPEZIALELIBERO

DAVIDE LIBERO











Ogni maledetta domenica

 

Fonte:boysparma1977.it

 

Ormai ce n’è sempre una fresca, non passa domenica che la curva venga bacchettata per questo o quel comportamento. Stavolta, è il turno di uno striscione che è stato esposto ben lontano da dove siamo soliti posizionarci, e precisiamo subito che non è nel nostro interesse difendere il contenuto di tale lenzuolo poiché ben lontano dalla nostra mentalità.
Il fatto è che fatto pari a cento il totale degli episodi incresciosi che sono accaduti le ultime due domeniche, soltanto una piccola parte è salita agli “onori” delle cronache, e guarda caso proprio l’episodio sul quale il colpevole non è la società o la polizia. In questo gioco a tre, c’è un minimo comune denominatore chiamato “buonsenso”, al quale molti si appellano ma pochi realmente capiscono di cosa si tratti. L’errore di fondo sta nel fatto che si tenta di applicare alla lettera un regolamento che non può e non potrà mai tenere conto di tutti i singoli casi che si presentano al tornello ogni maledetta domenica. Guarda caso, i nostri striscioni sono passati ai raggi X, le nostre sacche sventrate, il nostro materiale subisce una tarantella inenarrabile, e poi basta un lenzuolo bianco infilato nei pantaloni a prendere per il naso la questura, che come di consueto non è mai la colpevole. D’altronde è più facile prendersela con chi ha esposto quella scritta, piuttosto che riconoscere che tantissimi tifosi della squadra avversaria vengano lasciati liberi di girare per tutta la città (mentre noi siamo controllati a vista in casa nostra), per poi incolpare i tifosi di casa di eventuali scorribande poco ortodosse. Un pratico esempio? I tafferugli che si sono accesi in ben due punti distinti dello stadio. Al gol bianconero, tre quarti del Tardini si è alzato in piedi, e si sono innescati due furiosi parapiglia, uno in tribuna est, e l’altro negli ultimi gradini in alto in Nord. Di chi è la colpa dunque? Dei facinorosi violenti o delle forze dell’ordine? O peggio ancora di chi vedendo sciarpe bianconere ai tornelli ne permette l’ingresso indisturbato? Forse non tutti sanno quello che è successo dopo la sfida casalinga contro il Milan, che è stato anche documentato sulla Gazzetta di Parma. C’era la paranoia dei tifosi rossoneri, pertanto la questura aveva sigillato tutte le vie d’accesso al settore ospiti, fino alla rotonda del Petitot, perché è usanza farci passare i cortei sotto al naso. Ebbene un signore disabile ha scritto alla Gazzetta lamentando la necessità di uscire dallo stadio al novantesimo, ma che per le disposizioni citate in precedenza la polizia non ne voleva sapere di farlo passare per raggiungere l’automobile. Alla fine dopo tanto insistere, un poliziotto l’ha scortato, visibilmente seccato, suggerendogli di guardarsi la partita sul divano. Questo è quanto accade ai tifosi di Parma. La società prende le distanze immediatamente dal gesto dello striscione, guai a minimizzare (seppur ripetiamo il gesto sia becero e distante dal nostro credo), non sia mai infastidire la vecchia signora! E poi chi li sente quelli della Lega Calcio? Però poi i nostri accettano a braccia aperte che i Rossoneri cantino “Cassano gioca col cuore…” oppure che i Bianconeri ci dicano “Terremotati”, o ancora si permette che i raccattapalle esultino ai gol della Juventus…Ora, non vogliamo puntare il dito contro nessuno, però ci teniamo a dare un nome alle cose, visto che dopo tutto ancora la colpa è solo ed esclusivamente dei tifosi. Siamo stanchi di tutto questo! Non è corretto approfittare della nostra fede incondizionata, perché sicuri che non molleremo mai ed andremo sempre in trasferta! Quando non si sa organizzare un’ evento, e lo stadio è vuoto, la colpa è dei tifosi (Parma – Bologna dell’anno scorso) e non delle “Società di Marketing” che ascoltano tutti meno chi sa veramente cosa succede allo stadio! Ogni qualvolta ci sia una scaramuccia tra tifosi, ecco che si parla di terroristi, e mai di controlli fatti alla carlona e di "ospiti in casa propria"! E’ ora che noi tifosi ci diamo una svegliata, si fa presto a cantare “PARMA SIAMO NOI”, però poi bisogna anche pretenderlo e meritarselo davvero! Facciamo fronte comune, uniti, in un'unica direzione, perché ai piani alti devono capire che tifare una squadra non è uno scherzo, ma una scelta di vita!