NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

laboratoridirepressione

SPEZIALELIBERO

DAVIDE LIBERO











La tessera del tifoso che non vale

 

Fonte: Fantagazzetta

 

Si possono avere molte opinioni sul polverone venutosi a creare attorno alla farsa di Salernitana-Nocerina, così come su molti altri scandali che stanno colpendo il nostro Bel Paese.
Nonostante la libertà di opinione e della libera scelta di condividere un’idea, non possiamo far altro che subire un pensiero unico dei mass-media di indiscriminata condanna nei confronti di un centinaio di tifosi nocerini, protagonisti in una fredda Domenica di Autunno di tutti i telegiornali che, nonostante femminicidi e omicidi all’ordine del giorno, ladrocini quotidiani di politici e stragi nel resto del Mondo, hanno preferito infangare nuovamente il mondo dei tifosi, degli appassionati della propria squadra.
Il vero interesse delle figure importanti del mondo del calcio è che continuino a girar soldi e che le partite vengano giocate regolarmente senza danni o problemi che possano rovinare l’immagine del calcio italiano. Un’opinione varia non verrà mai offerta dalla stampa nell’ambito ultras/tifo che continua a rifugiarsi nelle banalità e nei luoghi comuni etichettando gli ultras come incivili, invocando arresti e pene esemplari dopo essersi scandalizzati per niente, criticando ogni atto di richiesta che provenga dai tifosi, solo perché non svolgono il ruolo che il mondo del calcio riserva a loro: pagare per vedere.
E così l’opinione pubblica non è in grado di sostenere un’idea propria, nonostante il Questore affermi che gli ultras avrebbero ADDIRITTURA battuto le mani sulla fiancata del pullman e che sarebbero in corso accurate indagini per identificare chi ha noleggiato l’aereo che ha sorvolato lo stadio. Chiaramente basterebbe soltanto ragionare pochi secondi per capire l’assurdità di tali parole, tanto ingigantite quanto banali. Soltanto pochi mesi fa laziali e romanisti usarono messaggi aerei di sfottò reciproco dopo la finale di Coppa Italia, oggi viene visto quasi come atto di terrorismo la scritta condivisibile e innocua dello striscione che ha sorvolato l’Arechi. Ma siamo in un Paese dove vengono adottati provvedimenti impulsivi, processi mediatici su questioni del nulla, proprio come il fulcro originario del dibattito che ha scatenato tutto questo caos: perchè vietare la trasferta ai possessori della tristemente famosa Tessera del Tifoso?
L’inutilità della Tessera del Tifoso si è mostrata a noi in maniera palese in questa circostanza. Non teniamo conto di alcuni grandi elementi negativi della Tessera, come il fatto che sia stata associata alle banche, o come il fatto che nasca come catalogazione di persone, facendo differenza tra di esse e ostacolando l’accesso allo stadio a chi, per futili motivi, ha ricevuto un DASPO (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) o più comunemente famoso come diffida. La Tessera doveva servire come straordinaria autorizzazione per seguire la propria squadra in ogni stadio, assumendo la funzione di fidelizzato il tifoso poteva vedere qualsiasi partita. Così non è, se le Istituzioni dicono “NO” la trasferta è vietata e noi sportivi non possiamo far niente contro questa decisione incostituzionale. Esatto, incostituzionale perché da questo possiamo dedurre un controllo ferreo sugli spostamenti di qualsiasi tifoso. Rinunciare a un nostro diritto è sempre errato, ed è maggiormente errato cedere perchè fiduciosi in un contraccambio: spesso, però, chi ha il potere in mano fa sì che il contraccambio sia solo una scatola vuota. Da anni i padroni del calcio assieme allo Stato portano avanti una lotta continua contro il calcio popolare, favorendo un cambio netto di tifosi, sportivi più controllabili, facilmente educabili rendendoli commercializzabili. Ed è deplorevole che tutto questo avvenga inconsciamente, perché sempre più schiavi di un sistema che ostacola il divertimento dello stadio. Dobbiamo accorgerci che, lentamente, seppur in buona fede, stiamo assecondando chi vuole distruggere il calcio alla portata di tutti, creando disagio a chi veramente lotta contro questo calcio moderno.