NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

laboratoridirepressione

SPEZIALELIBERO

DAVIDE LIBERO











VIETATA TARGA GABBO

 

Adesso è ufficiale. La risposta definitiva è arrivata. Ma non è quella che ci si attendeva: Autostrade per l’Italia SpA ha vietato l’affissione della targa per Gabriele Sandri nella stazione di servizio di Badia Al Pino Est. Non è servita a nulla la petizione popolare promossa dal ‘Comitato Mai Più 11 Novembre’ con l’iniziativa ‘Una firma per Gabriele’. E nemmeno i banchetti allestiti in tantissime città italiane. Nella serata di ieri c’è stata una fumata nera inattesa: una riunione tra alcuni manager aziendali e Giorgio Sandri ha sancito la fine di una speranza coltivata inutilmente da 25.000 firmatari di ogni parte d’Italia. Questi i fatti: l’Anas, proprietaria del tratto dell’Autostrada del Sole, si è espressa favorevolmente. Ma lo stop è venuto dalla società concessionaria: Autostrade non vuole saperne nulla. Motivo? La targa creerebbe un precedente da evitare. “E’ assurdo – ha detto il papà di Gabbo – hanno ignorato la civilissima e democratica iniziativa della raccolta firme portandomi una motivazione ignobile: non vogliono la targa perché
altrimenti si dovrebbero ricordare tutti i morti degli incidenti d’auto. Ma vogliono scherzare? Mio figlio è stato ucciso con un colpo di pistola. La morte è uguale per tutti e va sempre rispettata. Gabriele è diventato un simbolo per migliaia di giovani e loro vogliono cancellarne la memoria? Non ci riusciranno mai”. Oggi il comitato promotore deciderà le prossime azioni. “Intanto – continua Giorgio Sandri - faccio un appello alle istituzioni e al mondo della politica: cosa ne pensano della targa?” Le celebrazioni del terzo anniversario del delitto di Gabbo si aprono comunque domani, mercoledì sera alla
Bocca della Verità, dove dalle 18 alle 20 ci sarà un sit-in silenzioso con fiaccolata. “Nel primo processo ci hanno negato la giustizia – conclude Giorgio Sandri – ora ci negano la targa, ma nessuno potrà mai negarci la verità. A tutte quelle persone che ci sono vicine, chiedo pubblicamente di manifestarsi, di uscire allo scoperto e dire come la pensano sulle ingiustizie che continuiamo a subire”.

 

Maurizio Martucci