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L'ENNESIMA PAGLIACCIATA DELLO STATO ITALIANO: LA TESSERA DEL TIFOSO (sedicesima puntata)

 

La protesta dei “senza tessera”
«Vietati anche i viaggi»

 

A Roma erano andati nonostante il pullman che avevano affittato si fosse "rotto" all'alba. A Brescia i senza tessera erano una cinquantina e sono stati "blindati" in stazione, portati in Questura, identificati e riportati in stazione dove sono stati rimessi sul treno e rimandati a Genova. Il caso tessera del tifoso diventa sempre più genovese. Trasferte vietate a genoani (anche la prossima di Lecce) e sampdoriani (su tutti il caso Parma dove esiste il gemellaggio) che sono stati la punta avanzata della contestazione.
Ma il caso di Brescia rischia di diventare fonte di polemica e ricorsi: «La circolare sulla tessera del tifoso - spiega l'avvocato Laura Tartarini che segue le vicende dei tifosi con altri colleghi come Stefano Sambugaro - vieta, in casi particolari, l'accesso agli stadi se ci sono provvedimenti dell'autorità e impedisce l'accesso a chi non ce l'ha. Ma non esiste il divieto alla circolazione, che è un diritto inalienabile, né ad arrivare in una città». La vicenda sarà oggetto di una iniziativa legale.
Ma cosa è accaduto ieri a Brescia? Da Genova erano partiti in cinquanta, molti giovani, altri tifosi storici, tutti senza tessera del tifoso: «Come a Roma, per andare a salutare la squadra e comunque far vedere che le siamo vicini». A Milano Lambrate dove il gruppo ha cambiato treno c'era la polizia, ma non ci sono stati problemi. A Brescia invece i tifosi genoani "non tesserati" sono stati bloccati, fatti salire su un pullman - «un abuso perché non abbiamo commesso reati né ne stavamo commettendo» -– e trasferiti in Questura. Il gruppo è stato sistemato sotto un tendone –«come se fossimo animali da circo» e identificati. Poi il gruppo è stato riaccompagnato in stazione e controllato sino a quando non è salito su un treno per Milano e, da qui, per Genova.
La polemica è subito salita di tono, telefonate agli avvocati e proteste. «Lo avevamo già evidenziato - sottolinea l'avvocato Tartarini - la tessera già è tutta da discutere nel merito, ma quanto accaduto prima con la trasferta di Roma, a Parma con i tifosi della Sampdoria e oggi con quelli del Genoa evidenzia come il problema sia politico. Chi contesta e critica, in modo civile, viene punito. Ma l'aspetto più grave è la limitazione al diritto di movimento, oggi abbiamo, per così dire, scoperto che con una circolare si impedisce il libero movimento delle persone ed è inaccettabile». Sul treno dei tifosi discussione aperta. «Con una circolare, giorni fa, è stato deciso di impedire la libera scelta sul testamento biologico, di come uno vuole morire, oggi si impedisce la libertà di movimento. Sono due cose diverse, la prima tocca la vita delle persone, ma anche il diritto e la libertà di movimento sono costituzionalmente garantiti. A Brescia è stato commesso un atto arbitrario, vedremo le iniziative da assumere».