NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

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L'ENNESIMA PAGLIACCIATA DELLO STATO ITALIANO: LA TESSERA DEL TIFOSO (diciasettesima puntata)

 

Ancora una volta…la tessera non funziona!

 

Centoventi e oltre, sfidando il gelo e la pioggia che quasi diventa nevischio del “Sinigaglia” di Como. Stiamo parlando degli ultras granata che hanno seguito la squadra e intonato, al termine della gara, il coro “meritiamo di più”. Quasi stridevano queste frasi con quelle cantate dai supporters di casa, “vi vogliamo così”, ma il calcio è anche questo. Di certo, il calcio non è divisione, non è repressione, non è la “tessera del tifoso. Questo pomeriggio allo stadio in riva al lago la trentina di tifosi della Salernitana “regolarmente tesserati” era al suo posto nell’isolata curva dedicata al settore ospiti, mentre il grosso della spedizione partita dalla Campania ha trovato posto nel settore tribuna, confinato solo da un nastro e scortato da una decina di agenti di Polizia che si sono limitati a controllare a distanza che tutto andasse per il meglio.
Interpellato poco prima dell’inizio della gara, uno steward del “Sinigaglia” ha spiegato la situazione. “Hanno vietato la vendita dei tagliandi ai residenti in Campania - ha detto - ma nei fatti non è stato così perchè i presenti hanno acquistato regolarmente il biglietto: in pratica, chi non si tessera viene, per così dire, punito. In che senso? Diciamo che è costretto a pagare di più per assistere alla partita (27,5 € contro i 15 del settore ospiti per tesserati) ma riesce ugualmente ad entrare perchè spesso non vi sono i dovuti controlli in fase di acquisto dei tagliandi. Anche io vado spesso in trasferta e posso dire che è capitata la medesima cosa anche ai tifosi del Como in altre parti d’Italia: la Tessera del Tifoso non funziona”. Insomma, l’ennesimo esempio di come, ancora una volta, si evidenziano agli occhi degli sportivi tutti i limiti della norma proposta dal Ministro Maroni.
Per la cronaca, il gruppo di ultras granata ha cantato a squarciagola dal primo al novantesimo minuto, comportandosi correttamente e mischiandosi senza problemi con la tifoseria di casa, stessa cosa capitata con i tifosi del Ravenna la scorsa settimana all’Arechi. Amici del CASMS, una domanda: ma era proprio necessario vietare questa trasferta due settimane prima per poi consentire ugualmente l’accesso? Situazioni come quelle di oggi vanno, anzi, incoraggiate a nostro parere: tifosi di due squadre avversarie che seguono la partita fianco a fianco è quanto di più stimolante possa esistere. Ci sono casi, è vero, in cui i rischi di incidenti sono più elevati, ma allora ci si chiede perchè equiparare indistintamente una gara come quella di Como con una contro tifoserie considerate “nemiche”: sembra che chi è deputato a decidere ormai lo faccia per partito preso e con i paraocchi.

 

Alfonso Maria Avagliano