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L'ENNESIMA PAGLIACCIATA DELLO STATO ITALIANO: LA TESSERA DEL TIFOSO (diciannovesima puntata)

 

Incidenti Piacenza-Varese, polemiche sulla tessera del tifoso

 

Gli incidenti di sabato scorso durante Piacenza-Varese, in cui è rimasto ferito uno steward, hanno fatto riesplodere la polemica contro la tessera del tifoso.
Roberto Reggi, sindaco di Piacenza, attacca il ministro Maroni, “padre” della tessera, considerato il “diretto responsabile” degli scontri: “Sia il risarcimento dei danni di natura fisica e materiale arrecati allo steward coinvolto e, eventualmente, all’impianto sportivo comunale, sia dei danni di immagine per la città, che oggi è stata fortemente pregiudicata, in senso negativo, per quanto concerne la propria presentabilità e sotto il profilo della sicurezza percepita”.
Durante il primo tempo una settantina di ultras del Varese (poi identificati e in odore di diffida) hanno iniziato a lanciare petardi contro i piacentini, cercando lo scontro fisico, provocando una breve sospensione della partita. Alcuni steward hanno cercato di dividere le due fazioni, ma uno è stato picchiato da un varesino, riportando ferite.
Cosa c’entra la tessera del tifoso? I varesini, essendone sprovvisti, non potendo entrare nel settore ospiti si sono sistemati nella tribuna di casa, vicino ai piacentini. Alla faccia della sicurezza. Ma questo succede ormai ogni domenica in tutti gli stadi, e non sempre fila tutto liscio.
“Quanto è avvenuto ha dimostrato, sul campo, la totale inefficacia preventiva della tessera del tifoso – continua Reggi – Questo grave episodio, disdicevole e inaccettabile in sè, conferma purtroppo le mie apprensioni, già manifestate in tutte le sedi opportune, in merito all’uso e alla validità delle tessere. Non solo Maroni ha emanato una norma che porta i lupi tra gli agnelli, ma ha reso gli steward, mettendoli pericolosamente in prima linea, veri e propri agenti di sicurezza. Non posso restare in silenzio di fronte alla violenza di cui lo stadio Garilli è stato teatro, per ironia della sorte proprio a causa di una tifoseria concittadina del signor Ministro”.