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Derby: ultras assolti, scontro a Palazzo

 

I tifosi che hanno deciso di non patteggiare escono indenni dal processo.

 

Il procuratore: "Siamo stupiti, impugneremo la sentenza". La procura aveva scelto la linea dura e aveva chiesto condanne esemplari per gli ultras arrestati nella zona dello stadio Olimpico subito prima del derby del 30 settembre. Ma la prima tranche del processo per direttissima contro una ventina di tifosi arrestati dai carabinieri, si è conclusa ieri con una decisione clamorosa: tutti gli imputati che avevano scelto di non patteggiare e di essere giudicati con rito abbreviato sono stati assolti per non aver commesso il fatto, tranne uno. Oggi è prevista l´udienza per il secondo gruppo, una decina di facinorosi che erano stati arrestati dalla polizia: la decisione dei giudici Bellone, Perelli e Meroni rischia inevitabilmente di influenzare anche questo processo parallelo.
Dodici patteggiamenti a un anno e due mesi, sette assoluzioni e una sola condanna, per Sergio Bruni, a un anno e quattro mesi: è la decisione dei giudici della prima sezione che hanno impiegato dieci camere di consiglio per emettere il loro verdetto, arrivando poi ad assolvere con formula dubitativa. La procura è rimasta duramente colpita da questa sentenza: «Siamo molto stupiti, impugneremo immediatamente». Dietro la dichiarazione tranchant del procuratore capo Marcello Maddalena, si nasconde tutta l´amarezza dei pm Paola Stupino e Carlo Pellicano che avevano condotto il processo profondamente convinti di avere nelle loro mani prove schiaccianti, e non solo indizi, della colpevolezza degli imputati. E´ stata una direttissima decisamente fuori dal comune quella che si è svolta in quasi sei mesi: gli scontri tra accusa e difesa sono stati molto accesi, e hanno coinvolto anche il procuratore aggiunto Francesco Saluzzo sceso in aula al fianco dei suoi sostituti per dare maggior peso alle ragioni della procura. Le accuse erano quelle di lesioni, resistenza, lancio di oggetti contundenti, istigazione a delinquere e danneggiamenti: i pm avevano chiesto inizialmente due anni di carcere, poi un anno e quattro mesi in abbreviato.
I difensori contestavano in particolare il fatto che fosse stato redatto dai carabinieri un verbale di arresto cumulativo. Visionando attentamente i filmati, alcuni avvocati, in particolare Monica Arossa, si erano accorti che le immagini che ritraevano i tifosi non risultavano omogenee, ma erano presenti alcune interruzioni: il filmato era stato riportato su una cassetta che conteneva già la registrazione di un corteo avvenuto i primi di settembre. Inoltre, secondo i legali, quegli stessi filmati non mostravano gli imputati durante momenti di scontri. Dopo alcune difficoltà nel riuscire a reperire e visionare i filmati originali, c´era stato un ulteriore colpo di scena: un sottufficiale della guardia di Finanza avevano fornito una versione sugli scontri differente dai carabinieri, che rafforzava ulteriormente la tesi dei difensori: «Quando abbiamo detto ai ragazzi di fermarsi loro l´hanno fatto, non ci sono stati momenti di violenza o tensione» avevano spiegato il finanziere. La procura aveva persino chiesto gli atti per poter procedere contro di loro per falsa testimonianza, ma i giudici hanno assolto gli imputati con il secondo comma (la vecchia insufficienza di prove) «salvando» così anche i due agenti da eventuali ripercussioni. «A questa sentenza si è giunti con un´attenta visione dei filmati - ha spiegato l´avvocato Arossa, il legale esperta di incidenti di stadio - sono davvero soddisfatta perché non doveva passare il messaggio che si possa arrestare un intero gruppo di persone con un verbale cumulativo».

 

La cosa bella è che non riescono a concepire che per essere condannati sia necessario essere colpevoli, anche se si è ultras!