NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

laboratoridirepressione

SPEZIALELIBERO

DAVIDE LIBERO











Intervista al presidente dell'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive

 

Ferlizzi,Roma ha dato prova di grande civiltà.
«Certo. È stato riconosciuto da figure molto più autorevoli di me, quali l’Uefa. Che ha ammesso che tutto è andato bene e che Roma e i romanisti
hanno ritrovato quella che io definisco “serenità calcistica”. Vede, l’Osservatorio è costretto a intervenire solo laddove una curva crei dei problemi. E questo non è accaduto per Roma-Manchester.
I romanisti sono andati allo stadio in massa e non è successo nulla».
Il fatto è che se avesse potuto, il dott. Ferlizzi Roma Man U l'avrebbe vietata ai tifosi inglesi. Se lo fa costantemente per ogni partita a rischio, o per punire una tifoseria, perché non avrebbe dovuto farlo per Roma/Man U, visti i precedenti tra le due squadre?
La verità è che Roma/Man U è la dimostrazione della inutilità dell'ONMS: le forze dell'ordine, se vogliono, sono in grado di far disputare qualsiasi partita di calcio. Ci mancherebbe altro. Quindi l'ONMS è inutile.

L’Osservatorio rivedrà il proprio giudizio sulla curva giallorossa?
«Naturalmente, non possiamo non fare delle considerazioni positive. La partita con il Manchester sarà annoverata tra gli obiettivi importanti
raggiunti dall’Osservatorio e dal calcio italiano».
Raggiunti dall'Osservatorio? Ma se l'Osservatorio su questa partita non poteva fare nulla! Semmai è la Questura di Roma e la Prefettura che possono prendersi il merito di una buona organizzazione della partita, l'Osservatorio credo abbia fatto ben poco. E se avesse potuto farlo, avrebbe fatto disputare la partita senza i tifosi ospiti.
L’Uefa aveva minacciato di togliere a Roma la finale di Champions del 2009.
«Quando è in gioco la sicurezza delle persone e dello spettacolo, come pure dell’immagine della città di Roma e del sistema Italia, va sempre mantenuta un’attenzione alta».
Spero che l'UEFA rinsavisca e tolga comunque la finale a Roma, visto lo Stadio che abbiamo.
Non c’è stata la classica “puncicata”.
«Spero che questo “signor puncicatore” sia stato messo nelle condizioni di non poter più nuocere. Comunque, ne approfitto per fare pubblicamente
i complimenti a Questura e forze dell’ordine romane per come hanno gestito la situazione».
Difatti sembra che l'organizzazione sia stata corretta. Quindi: come fate a vietare una partita di hockey su pista?????
Lo spiegamento di forze in campo con il Manchester è stato ingente. Si sono viste persino le telecamere mobili.
«Sicuramente, Prefettura e Questura hanno fatto del loro meglio. Mi viene da pensare che questo sarà il nuovo standard di sicurezza a Roma».
Infatti. L'ONMS non ha fatto nulla. L'UEFA non è come la Lega Calcio che si piega supina alle determinazioni dell'ONMS. Provate a dire all'UEFA che i tifosi ospiti non possono venire a Roma o in qualsiasi altra città italiana! Risponderebbero secondo logica: non siete in grado di organizzare un evento?
Proprio mentre cercavamo di superare il dramma della morte di Gabbo, in provincia di Asti è morto un tifoso del Parma di 28 anni.
«La brutalità di questa tragedia ha scioccato le persone perbene, ma purtroppo ci è servita per capire in quale direzione bisogna ancora lavorare. Dobbiamo fare tesoro di questo gravissimo episodio».
Già. Infatti l'ONMS ne ha fatto tesoro vietando ai parmensi la trasferta a Siena, con cui sono gemellati da anni. La decisione si commenta da sola.
Pare esserci anche clima più disteso in seno all’Osservatorio. Le discussioni con la Lega,con il mondo del calcio, sembrano essere acqua
passata.

«L’Osservatorio ha sempre vissuto un clima sereno. Si sono confrontati interessi diversi, certo. Ma sempre nel rispetto delle competenze».
Tutte le deliberazioni votate all'unanimità, come in Bulgaria negli anni '70.
Dopo Asti,qualcuno ha cominciato a parlare di blocco delle trasferte.
«Mi viene da ridere: bloccare le trasferte significa bloccare la libera circolazione dei cittadini italiani sul proprio territorio. L’Osservatorio deve
soltanto limitare quelle frange del tifo che creano problemi. Il territorio italiano non è un’arena dove ci si può confrontare con armi o catene, seminando il panico nei confronti di chi si serve di un’area di servizio, oppure ci lavora. A questa gente non sarà più consentito di andare in trasferta, come d’altronde già accadeva prima di Asti. Questo secondo giro di vite riguarderà esclusivamente certi gruppi».
L'arena sul territorio italiano è stata creata con disposizioni sbagliate.
Per il resto, assai subdolamente, l'ONMS non vieta le trasferte: suggerisce ai Prefetti di renderle impossibili. Come dire: "puoi bere, ma la prima fonte è a 1200 km di distanza, e devi essere residente in quella zona per poter bere".

Secondo i dati dell’Osservatorio, diminuiscono gli incidenti (67) ma aumentano i daspo: 3200.Non è contraddittorio?
«Più aumentano i daspo, più diminuiscono gli incidenti. Perché va da sé che il daspato è un soggetto socialmente pericoloso. Come tale, gli viene
tolto il giocattolo dalle mani».
Alla fine daspiamo tutti, così gli incidenti saranno zero! Potrei parlare per ore su questa tematica, con piena cognizione di causa. Insieme a daspo tecnicamente corretti, hanno dato e continuano a dare daspo assurdi, a persone che non sono affatto socialmente pericolose ma che semplicemente vogliono fare il tifo per la propria squadra. E qui mi fermo.
Matteo Bagnaresi, il tifoso del Parma investito nell’astigiano, tornava a vedere una partita dopo tre anni. Aveva ricevuto un daspo per
una pacifica invasione di campo
(domanda non corretta: l'invasione non era esattamente pacifica quel giorno).
«Non commento fatti che non conosco. L’invasione di campo è vietata. Punto».
E' vero che è vietata, ma ha un senso daspare, e ritenere socialmente pericoloso, quel tifoso dell'Inter che dopo la vittoria dello scudetto insieme a mille altri è sceso in campo per festeggiare la squadra? E dare tre anni di firma, e non un anno solo, a chi per fare folklore accende una torcia senza lanciarla nel settore più caldo dello stadio?
Una volta terminata l’emergenza, fumogeni e striscioni torneranno negli stadi?
«Piango questo povero cristiano di 28 anni che se n’è andato. Ma indietro non si torna su nulla».
E cosa c'entra Matteo Bagnaresi con fumogeni e striscioni? Comunque lo sapevamo che indietro non si torna: l'Italia è il Paese in cui non si sa riconoscere il proprio errore. L'ONMS è espressione del potere politico, che lo ha creato. Gli interessi economici sono altri e l'ONMS fa quello che dice il padrone politico che lo ha istituito.
Invece, qualche passo avanti è stato fatto nel dialogo con i club.
«Abbiamo incontrato i loro rappresentanti. Ma è un discorso lungo e complesso. Da due principi non si può derogare: primo, la qualità dello spettacolo. Secondo, le condizioni di sicurezza».
Il problema è che queste persone ritengono "lo spettacolo" solo quello offerto in campo, che posso vedere tranquillamente in TV, pure meglio.
Dialogherete anche con gli ultras?
«E chi è l’ultras? Leggendo i giornali, mi rendo conto che l’ultras è colui che rinnega tutto di tutto. L’ultras è un uomo solo. Presentatemelo.
Chieda un incontro con me. Ci parlerò e vedrò cosa vuole. Ma tanto già lo so... A naso, penso che non ci possa essere dialogo».
L'ultras è ultras di qualcosa. Nel calcio, di una squadra di calcio.
Nella religione, è tale un integralista, più o meno moderato. Nello Stato, è ultras chi tende a rendere inapplicabili i principi costituzionali.
Quindi è molto semplice per il dott. Ferlizzi avere una risposta alla domanda "chi è l'ultras?", visto che lo vede tutti i giorni prima di uscire da casa.

Gli ultras vorrebbero tornare al calcio del passato.
«Non se ne parla».
E il futuro?
«Saranno carta del tifoso, cultura della legalità, stadi con le famiglie, non violenza, dialogo con gli altri e terzo tempo».
Carta del tifoso: chi la emette? Cultura della legalità: a 360°? Stadi con le famiglie: chi paga? Non violenza: a 360°? Terzo tempo: stendiamo un velo pietoso.
Qualcuno vorrebbe far sparire l’Osservatorio.
«Un’affermazione del genere si commenta da sola».
Già. Mettendomi nei panni del dott. Ferlizzi, è l'unica cosa che riesco a capire.

 

dal sito asromaultras.org