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Rivolse la parola al questore, assolto il tifo del Varese

 

FONTE: La Provincia di Varese

 

Ci mancava solo che lo mandassero in carcere per una idiozia del genere. Vabbe' che ormai le abbiamo viste davvero tutte e non dobbiamo più meravigliarci di niente.

 

Apostrofò l'ex questore: «Non è il caso di smetterla con questi Daspo?». Assolto dall'accusa di minaccia a pubblico ufficiale volta ad impedire i doveri d'ufficio. La sentenza scagiona un giovane tifoso del Varese calcio (aveva 25 anni quando il fatto accadde nel marzo 2010): «Lo assolve con formula piena - commenta il difensore Paolo Bossi - E la linea guida è opportuna: rivolgere la parola ad un questore o a un qualunque pubblico ufficiale è consentito dalla legge».
L'ironia non è rivolta alla vittima presunta della minaccia, l'ex questore di Varese Marcello Cardona che «non denunciò il fatto, ma si limitò a segnalarlo all'autorità giudiziaria che procedette d'ufficio - aggiunge Bossi - Lo stesso Cardona, chiamato in aula a testimoniare, descrisse il fatto con un episodio circoscritto e non di aggressione; di questo è giusto dare atto». Tutto accadde una sera in prossimità dell'avvicinarsi della bella stagione l'ex questore stava entrando al Campus per fare esercizio fisico e lì fu apostrofato dal tifoso che chiese «Ma lei è il questore?» e al sì dell'altro il ragazzo si produsse in un vivace commento sui Daspo; l'autorità giudiziaria ravvisò nel tono una minaccia.
Forse anche perché all'epoca c'erano stati dei momenti di frizione tra tifoseria e questura. Il giudice ha accolto invece la tesi difensiva sposata anche dal pubblico ministero d'udienza Davide Toscani che per primo ha chiesto l'assoluzione del ragazzo.