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L’arresto delle Femen al seggio. Era necessaria tutta quella violenza?

 

fonte: corriere della sera

 

Una donna a seno nudo, bloccata per terra, in mezzo alla neve da un uomo della Digos. E’ l’immagine di una delle attiviste di Femen che si sono mescolate ai giornalisti in attesa davanti al seggio di Berlusconi, per protestare contro l’ex premier italiano. Come hanno sempre fatto in tutto il mondo le Femen hanno manifestato esibendo scritte sulla pelle.
Le tre sono state portate immediatamente in Questura. Forse entrare in un seggio in quel modo mentre si stanno svolgendo le votazioni non è stata un’idea felice. Ma quello che indigna tanti è la forza con cui sono state bloccate e trascinate fuori dal seggio. Anche dando per certo che le Femen hanno opposto resistenza all’arresto – sono state accusate di atti osceni e di resistenza a pubblico ufficiale – vedere un uomo muscoloso, tutto bardato, che peserà almeno 90 chili, sopra una donna senza vestiti, esile, con il seno nudo schiacciato sull’asfalto innevato, è un’immagine brutta. E lo è a maggior ragione in un giorno dove i cittadini esercitano il diritto/dovere del voto, un giorno in cui il senso civico di tutti noi dovrebbe essere ancora più grande.
E non solo, nelle immagini si nota una madre con il bambino in braccio, terrorizzato dalle urla delle donne, che piange disperato. Un bambino che si ricorderà per molto tempo di quella scena.
Allora ci chiediamo: era davvero necessario usare tutta quella forza? Non si poteva allontanare le Femen in un altro modo?