NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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DAVIDE LIBERO











LIBERATE DAVIDE...LIBERATELO SUBITO!

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°12

 

 

Da queste pagine, come abbiamo sempre fatto, esprimiamo ancora la nostra vicinanza a Davide. Oggi più che mai sentiamo il dovere di farlo, perché lo Stato Italiano ha deciso di fare la guerra a Davide e non per quello che gli viene imputato dalle scrivanie di un tribunale, ma per quello che Davide pensa, per quello che Davide rappresenta e soprattutto perché di Davide e di quelli come lui lo Stato Italiano ha una fottuta paura.
Hanno paura di chi, trovando la giusta ispirazione nelle proprie idee, non abbassa mai la testa di fronte a nessuno degli abusi che gli viene perpetrato.
Davide, dopo 10 mesi di arresti domiciliari, è stato trasferito al carcere di Castrogno per una presunta evasione che gli era stata comminata in seguito ad un suo errore, da lui stesso ammesso. Improvvisamente, dopo circa 20 giorni di carcerazione, nel pieno della notte, senza che allo stesso Davide venisse data l’opportunità di avvertire i propri familiari o il proprio avvocato, veniva trasferito al carcere di Rieti. Tale trasferimento veniva giustificato per motivi d’ordine all’interno del carcere. Una volta trasferito a Rieti, Davide viene sottoposto alla restrizione dell’isolamento e gli viene censurata la posta in modo del tutto discriminatorio, dal momento che tale procedura può essere applicata solo sotto disposizione del giudice.
Dopo 10 giorni d’isolamento quando, secondo diritti internazionalmente garantiti, il detenuto posto in isolamento va rimesso in condizioni di poter svolgere una vita carceraria “normale”, al pari degli altri detenuti, Davide viene nuovamente trasferito, questa volta al carcere di Viterbo. Tale carcere, anche meglio conosciuto come il “Mammagialla”, per la zona nelle quale si trova, è un carcere di alta sicurezza definito dall’associazione Antigone (associazione che si occupa dei diritti e delle garanzie nel sistema penale) in una recente indagine, la “pattumiera del Lazio” per lo stato di degrado e l’inefficienza della struttura e per le condizioni disumane nelle quali i carcerati sono costretti a vivere.
Vi chiediamo a questo punto se è possibile che un detenuto condannato solo al primo grado di giudizio debba subire tutto questo? L’unica risposta che riusciamo a dare a tutto ciò è da ricercare nel discorso che facevamo inizialmente e cioè che lo Stato ha deciso di distruggere Davide, di distruggerne l’uomo e quello che rappresenta. Ma noi, che Davide lo conosciamo bene, come conosciamo la sua forza, siamo certi che neanche questi beceri sistemi da dittatura pinochettiana riusciranno a piegarlo e a rompere il suo equilibrio. Noi, oltre a ribadire con forza la richiesta per una sua immediata liberazione, continuiamo con tutti i mezzi a nostra disposizione a fargli sentire la nostra vicinanza ed invitiamo tutti coloro che, come noi, vogliono alleviare quest’infame offensiva repressiva nei suoi confronti a farlo, perché mai come adesso Davide ha bisogno di noi, della nostra amicizia, della nostra stima e della forza delle idee che ci accomunano.

 

Per scrivere a Davide e fargli sentire tutta la nostra vicinanza, l’indirizzo è:
DAVIDE ROSCI
CASA CIRCONDARIALE VITERBO
VIA SAN SALVATORE
01100 VITERBO