Carissimi Ultras, tifosi e sportivi,
vi scrivo da quel di Viterbo nel quale sono carcerato.
Ormai è un pò di tempo che non ci vediamo con il nostro amato Teramo, è dal 2007 che non sono con voi in curva a sostenere i nostri ideali e il magico Teramo.
Sembrava ieri quando in Teramo – Ravenna ho vissuto l’ultima domenica di tifo, ma è come se sono passati 1000 anni.
Le domeniche passate al sor Paolo nel pre-partita, i momenti indimenticabili in curva, le coreografie, il sapore acre dei fumogeni, le trasferte, la mitica Est, gli scontri e soprattutto il ricordo dei nostri fratelli volati in cielo sono davanti ai miei occhi e nessuna legge o restrizione potrà mai cancellarli.
Il movimento Ultras italiano, tanto ammirato da tutto il mondo è stato massacrato da leggi speciali cieche e balorde ed ora assistiamo ad uno dei momenti più bui di sempre, è difficile dire se qualcosa cambierà, ma abbiamo il dovere di non mollare, se lo faremo avranno vinto loro, dovete mettervelo in mente! Quindi quello che ognuno di noi nel suo piccolo deve fare è sostenere gli Ultras del Teramo.
Abbiamo una tradizione da onorare e lasciarsi andare aspettando tempi migliori vuol dire far finire tutto. Quest’anno è il centenario del Teramo, non possiamo farlo passare come un anno uguale a gli altri!
Cerchiamo di ritrovare quell’entusiasmo necessario, coinvolgiamo gente, viviamo di più i nostri colori e difendiamo la nostra storia , soprattutto quello che è il simbolo della nostra storia calcistica: il Comunale.
Vi chiedo di farlo per coloro che hanno pianto e sofferto, per chi ha passato i guai provando a portare alto il nome della Est in Italia. Fatelo per i nostri fratelli volati in cielo.
Cacciate la voce anche per me che vorrei tanto essere lì in mezzo a voi!