Manca sempre meno al fischio d’inizio dei mondiali di calcio in Qatar e le squadre si preparano a competere per un posto nella storia.
In Qatar, i lavoratori migranti vivono una vita da incubo: turni senza fine, uno stipendio ridicolo e nessuna garanzia o diritto. I datori di lavoro hanno ancora un controllo eccessivo sulla vita dei loro dipendenti e ottenere risarcimenti è quasi impossibile. Tutto questo per costruire gli stadi e rendere possibile il sogno di milioni di persone.
A maggio, insieme a una coalizione di organizzazioni per i diritti, gruppi di tifosi e sindacati, abbiamo lanciato una campagna globale chiedendo al Qatar e alla FIFA di risarcire i lavoratori migranti per le violazioni dei diritti umani subite.
La nostra campagna ha ricevuto il sostegno di migliaia di tifosi, di sette federazioni calcistiche e di vari sponsor dei mondiali. Ancora oggi, però, né la FIFA né il Qatar hanno ancora risposto alle nostre richieste.
Il Qatar deve migliorare le condizioni di lavoro a lungo termine e non bastano azioni di facciata.
A pochi giorni dal calcio d’inizio, il tempo stringe. È tempo che Qatar e FIFA paghino!
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